
Perché urlare ai bambini non serve (e cosa invece si dovrebbe fare)
Sgridare i bambini serve sempre? Quali sono i metodi educativi più efficaci? È giusto provare a essere genitori-amici? Le risposte della pedagogi...
I bambini imparano a usare i device tecnologici da piccolissimi, ma non senza rischi: le indicazioni della pedagogista per tutelarne lo sviluppo.
Nasini incollati ai minuscoli schermi di un telefono, occhi ipnotizzati dalle immagini che scorrono, coloratissime e veloci, in quei pochi centimetri quadrati. I bambini fanno la loro conoscenza con la tecnologia da piccoli, sempre più piccoli. Innegabile la distanza tra i bambini di ieri, che smartphone e tablet li hanno presi in mano per la prima volta da quasi adulti, e i bambini di oggi, che – invece – crescono già immersi in un mondo digitale.
Non è certo facile, per i genitori, capire qual è (se c’è) una misura corretta quando si tratta di dare in mano ai bambini i supporti tecnologici. D’altronde – ci si ripete – ai nostri tempi si guardava la tv, non può essere poi tanto diverso.
Come per la televisione, invece, ci sono alcune indicazioni di massima da ricordare, soprattutto per i bambini piccoli, perché la fruizione di quello che è sicuramente uno strumento utile non diventi dannosa per il loro sviluppo. Su tutte, il consiglio è di non trasformare i device in una sorta di babysitter dei bambini, né in uno strumento di distrazione o di consolazione per far cessare i capricci.
Abbiamo chiesto alla pedagogista, la dottoressa Chiara Mancarella, di tracciare alcune linee guida utili ai genitori e ai bambini.
Viviamo in una società in cui si raggiungono livelli di stress molto elevati e la sera, una volta rientrati a casa dal lavoro, il primo pensiero è quello di rilassarci. Non sempre è possibile, il bambino fa i capricci, vuole giocare, chiede di uscire e i genitori per avere un momento di relax e per non far piangere il figlio pensano bene di allungargli il tablet o lo smartphone. Alla base di tutto è come se mancasse nei genitori di oggi la pazienza e la capacità a gestire ed educare i figli nel miglior modo possibile senza dover ricorrere a terzi.
Sgridare i bambini serve sempre? Quali sono i metodi educativi più efficaci? È giusto provare a essere genitori-amici? Le risposte della pedagogi...
Viviamo nell’era dei cosiddetti nativi digitali e sarebbe impossibile tenere i figli lontani dalla tecnologia. Sicuramente sono necessarie delle accortezze, è necessario stabilire delle regole sull’utilizzo come qualità e quantità di tempo.
Ovviamente non bisogna partire dal presupposto “siccome ce l’hanno gli altri allora lo deve avere anche mio figlio“, non è in questo modo che vanno educati i bambini. La tecnologia, è chiaro, attira in una maniera a volte esagerata gli individui e il progresso fa sì che grafica, suoni e funzioni siano sempre più perfezionate: lo è per noi adulti, figuriamoci per un bambino.
Smartphone e tablet, ma anche console di videogames, non sono dannosi se il consumo che ne facciamo serve per soddisfare un nostro bisogno purché sia breve. Sentendo parlare bambini di 9 o 10 anni sulla quantità di tempo che trascorrono davanti un cellulare o un videogioco, parliamo anche di tre ore al giorno, fa veramente preoccupare noi esperti, ma dovrebbe allarmare prima di tutto i genitori i quali risultano essere ignari, non tutti per fortuna, dei pericoli a cui i figli vanno incontro.
Come abbiamo detto stabilire delle regole oltre le quali non bisogna passare è fondamentale per un corretto uso della tecnologia dentro e fuori casa. Quante famiglie si vedono al ristorante sedute a tavola con i figli imbambolati davanti a uno schermo! Prima di concedere l’uso di un qualsiasi apparecchio elettronico è bene che i genitori stabiliscano un limite di tempo (mezz’ora è anche troppo) e coinvolgano i parenti o gli amici che i figli vedono spesso, ovvero la stessa regola deve valere in ogni luogo il bambino si reca per non perdere la validità della regola stessa.
Se si oltrepassa il tempo viene sequestrato l’apparecchio per un certo numero di giorni. Con questo non si vuole essere cattivi o eccessivamente severi, ma l’utilizzo esagerato di smartphone e videogames che sta prendendo piede non solo in Italia ma anche nel resto del mondo è davvero preoccupante. Non sono pochi i bambini che finiscono da uno specialista per problemi legati alla dipendenza da tanta tecnologia.
Articolo originale pubblicato il 7 dicembre 2018
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