In grandissima crescita negli ultimi anni nel nostro Paese, è ovviamente il nome portato da Achille, uno dei più noti e importanti eroi greci, protagonista dell’Iliade, famoso per il suo tallone, unico punto vulnerabile del suo corpo che lo portò alla morte.

Il nome, in greco Αχιλλευς (Achilleus), è stato adattato in latino come Achilles o, meno frequentemente, Achilleus e Achillas. La sua etimologia è incerta, per questo sono state formulate diverse ipotesi: secondo la prima, il nome deriverebbe da αχος (achos, “dolore”), forse combinato con λαος (laos, “popolo”, “gente”); secondo un’altra teoria arriverebbe invece da χιλος (chilos, “latte”) combinato con un’alfa privativa (col senso di “nutrito senza latte”), ipotesi che altre fonti definiscono però paretimologica; infine, potrebbe essere derivato dal nome del dio fluviale Acheloo. Tuttavia, appare plausibile che la sua origine sia pre-greca e non decifrabile.

Il nome divenne di uso comune già a partire dal Medioevo, soprattutto negli ambienti bizantini, e ottenne ulteriore diffusione con l’avvento dell’Umanesimo e del Rinascimento. Parzialmente responsabile della diffusione del nome, specie nella forma “Achilleo”, è anche il culto di sant’Achilleo, martire a Roma.

Come detto, negli ultimi anni il nome ha conosciuto nuova popolarità per il neonati: se nel 1999 ci sono stati appena 29 Achille, nel 2020 si è arrivati a quota 438. Di per sé il nome Achille non ha un onomastico, pertanto può essere celebrato in uno dei giorni in cui si festeggia sant’Achilleo.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie