“Mi hanno detto che mentre si allatta non serve che usi la pillola. È vero?” In realtà la riposta non è così semplice.

Quando si parla di allattamento, ci si concentra sempre sui benefici per mamma e bambino, su come capire se c’è abbastanza latte, su come prevenire le ragadi e altri disturbi… Poche volte invece si approfondisce l’aspetto della contraccezione durante i primi mesi dopo il parto e soprattutto durante tutto il periodo dell’allattamento.

Quando riprendere i rapporti sessuali dopo il parto?

Innanzitutto, è utile ricordare che non esiste una regola fissa per la ripresa dei rapporti sessuali, ogni coppia può ricominciare quando lo desidera e quando entrambi i genitori si sentono pronti.

Inoltre, anche se non sono ancora ricominciate le mestruazioni (non è ancora arrivato quello che si chiama capoparto, cioè il primo flusso mestruale dopo la nascita del bambino) è bene ricordare che la donna può rimanere incinta.

La donna è fertile (ha cioè un ovulo pronto per essere fecondato da uno spermatozoo) quando è in ovulazione, fase che di norma avviene 14 giorni prima del primo giorno di perdite mestruali.

La mestruazione segue sempre l’ovulazione, non il contrario: quando vedete la perdita ematica significa che 14 giorni prima siete state fertili! Molte donne invece pensano: “Finché non vedo la mestruazione non posso rimanere incinta”, ma non è affatto così.

Per questo motivo è importante che la coppia, se vuole evitare una gravidanza indesiderata, sia informata e scelga il metodo contraccettivo più indicato da usare al momento della ripresa dei rapporti sessuali, anche se non è ancora avvenuta la prima mestruazione dal parto.

I metodi contraccettivi migliori in allattamento

Possiamo suddividere i metodi che si utilizzano in tre gruppi: di barriera (creano un ostacolo tra ovuli e spermatozoi), ormonali (solitamente la pillola contraccettiva, meno “invadente” degli altri metodi) e naturali (che, come vedremo, sono i meno affidabili in assoluto).

Il metodo di barriera più utilizzato è il preservativo, che può essere tranquillamente scelto anche nel periodo dopo il parto e garantisce la protezione da gravidanze indesiderate.

Tra i metodi contraccettivi ormonali esiste invece una pillola specifica per le donne che allattano: si tratta della minipillola a base di progesterone. Questo farmaco ha una composizione diversa dalla normale pillola contraccettiva, perché non contiene estrogeni.

La minipillola è un metodo contraccettivo efficace, ma è bene ricordare di prenderla sempre alla stessa ora. Può inoltre provocare delle lievi perdite di sangue (spotting).

L’allattamento funziona come contraccettivo?

Anche l’allattamento al seno viene usato come contraccettivo, poiché è noto gli ormoni che lo regolano (in particolare la prolattina) mettono a riposo l’ovaio e non permettono l’ovulazione.

Tuttavia perché tale metodo sia abbastanza affidabile devono essere seguite alcune regole precise, e bisogna ricordare che anche seguire scrupolosamente queste indicazioni non garantisce al 100% l’impossibilità di rimanere incinta:

  • il neonato va allattato esclusivamente al seno, non deve assumere quindi altre bevande (latte artificiale, camomille, tisane…);
  • non deve essere già arrivato il capoparto;
  • il neonato deve effettuare almeno una poppata notturna;
  • la pausa tra una poppata e l’altra non deve superare le 4 ore.

Informarsi già durante la gravidanza riguardo i metodi contraccettivi più sicuri da utilizzare anche durante l’allattamento è sicuramente importante per non trovarsi impreparati al momento della ripresa dei rapporti: una coppia informata potrà poi fare una scelta contraccettiva consapevole.

A cura della Dott.ssa Maria Chiara Giustieri, Ostetrica.

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