La laringite nei bambini è l’infiammazione delle prime vie aeree, che causa edema (rigonfiamento) della laringe e della trachea. Ciò impedisce il corretto passaggio dell’aria e rende difficoltosa la respirazione. Si tratta di una patologia che interessa soprattutto i bambini tra i 7 mesi e i 3 anni, perché le vie aeree non sono ancora sufficientemente grandi da lasciar passare la normale quantità di aria quando si ingrossa la laringe.

Le forme più comuni di infiammazione delle vie aeree che interessano i bambini sono due, ma molto diverse: la laringite e la faringite. La faringite interessa la parte alta della gola (visibile a occhio nudo dietro l’ugola, aprendo la bocca), la laringite interessa invece la parte più bassa, a ridosso delle vie aeree.

Quando a infiammarsi sono le tonsille, che aumentano di volume, si parla invece di tonsillite: c’è a volte la comparsa di placche e febbre alta. In questo caso spetta al pediatra valutare l’eventuale cura antibiotica, consigliata soprattutto in caso di streptococco, l’unico che può provocare complicanze e che necessita di un trattamento più lungo.

A colpire soprattutto i bambini è anche la stomatite, altra infezione che però interessa bocca, palato, lingue e gengive. La stomatite comporta la comparsa di afte e vescicole nel cavo orale, accompagnata da febbre e gonfiore delle ghiandole linfatiche sottomascellari.

Laringite bambini: le cause

Di base le cause della laringite sono virali: virus parainfluenzale, influenzale e respiratorio sinciziale. L’infiammazione si manifesta soprattutto in inverno e interessa circa il 3% dei bambini.

Se la laringite diventa ricorrente o se la terapia tarda a fare effetto vanno considerate altre cause, come allergia, iperattività delle vie aeree, laringotracheite batterica e reflusso gastro-esofageo.

Laringite bambini: i sintomi

laringite bambini

La laringite ha un esordio improvviso e si manifesta dopo 2-3 giorni di incubazione. Di solito ci si accorge che qualcosa non va perché compare, soprattutto nelle ore notturne, una tosse dal timbro quasi metallico, che per questo viene chiamata anche tosse abbaiante. Può essere associata ad altri sintomi come abbassamento della voce, febbre, irrequietezza e inspirazione rumorosa.

Nelle forme più gravi la cattiva ossigenazione genera cianosi (colorazione bluastra) intorno alla bocca e alle estremità degli arti, con conseguente sensazione di debolezza e stanchezza. In questo caso bisogna rivolgersi immediatamente a un medico.

Laringite bambini: quanto dura?

Il disturbo si manifesta principalmente tra i 7 e i 36 mesi, raramente si presenta anche dopo i 6 anni del bambino.

Se la laringite viene trattata adeguatamente, la patologia rientra nel giro di 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi. La tosse può durare più a lungo, anche un paio di settimane.

Laringite bambini: terapia

Per curare l’infiammazione si procede con una terapia cortisonica per via orale tramite aerosol, oppure per via intramuscolare o endovenosa. Nelle forme più acute si può combinare cortisone e adrenalina per placare le difficoltà respiratorie. In questo caso, il medico consiglia il ricovero o comunque una lunga osservazione del bambino in Pronto Soccorso.

Al primo episodio di laringite si consiglia di rivolgersi al pediatra per individuare la terapia migliore da riproporre anche negli eventuali episodi successivi. Per migliorare il benessere del bambino si consiglia sempre di tranquillizzarlo e farlo sentire al sicuro, perché l’agitazione potrebbe aumentare la difficoltà di respirazione.

Laringite bambini: rimedi naturali

Per dare sollievo al bambino con laringite si possono utilizzare alcuni rimedi naturali utili soprattutto a liberare le vie respiratorie. Può essere utile fare dei suffumigi (prestando particolare attenzione alla sicurezza del bambino che non deve scottarsi) per infondere calma al bambino e aiutarlo a respirare meglio.

Un altro rimedio naturale che può essere utile per alleviare il disturbo è la camomilla, largamente utilizzata per curare le infiammazioni dato il suo potere antisettico. Certamente accelera poi la guarigione bere molta acqua, anche in assenza di sete. Un altro “rimedio della nonna” è sciogliere un po’ di miele nel latte caldo, un toccasana prima di andare a letto perché aiuta ad attenuare il bruciore alla gola e concilia il sonno.

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