La prima Giornata mondiale contro l’Aids venne celebrata il 1° dicembre del 1988, da quell’anno in poi, l’informazione preventiva sull’HIV esplose in ogni angolo del globo. Sono passati 40 anni dalle prime manifestazioni della malattia e i cambiamenti sono stati epocali anche se ancora non sono stati sufficienti a vincere la guerra.

L’Unicef ha stimato che sono 300mila i bambini contagiati dal virus dell’HIV solo nel 2020. Cosa si sta facendo per sconfiggere questa malattia? Ecco i punti salienti e gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 secondo l’Unicef.

Giornata mondiale contro l’Aids: 300mila bambini contagiati nel 2020

In vista della Giornata mondiale contro l’Aids, l’Unicef fa luce sui nuovi casi di infezione tra i bambini e gli adolescenti nell’ultimo anno.

Casi, questi, che si verificano in diverse circostanze:

  • alla nascita;
  • durante l’allattamento;
  • nell’adolescenza.

Purtroppo, i bambini che convivono con l’HIV non hanno sempre accesso a test e trattamenti salvavita, specie nei paesi poveri del terzo mondo. Infatti, la maggior parte delle nuove infezioni nei bambini si verifica nell’Africa sub-sahariana (88% dei bambini), epicentro dell’HIV e dell’Aids.

La conseguenza è che centinaia di bambini muoiono ogni giorno con un’incidenza di infezione molto alta. Basti pensare che nel 2020 ogni due minuti un bambino è stato infettato dall’HIV.

Giornata Mondiale contro l’Aids: le statistiche sulle infezioni da HIV tra i bimbi nel 2020

Sebbene i progressi in risposta all’infezione da HIV e Aids siano stati promettenti negli ultimi decenni, i bambini continuano a essere un bersaglio facile dell’epidemia. Secondo i dati riportati dall’Unicef nel 2020:

  • 2,78 milioni di bambini convivono con l’HIV;
  • il 54% dei bambini infetti riceve i trattamenti dovuti rispetto all’85% delle donne incinte infette dall’Aids;
  • più di 30o mila bambini sono stati contagiati nel 2020 dall’HIV;
  • 120.000 bambini sono morti per cause legate all’Aids, (1 bambino ogni 5 minuti).

Come fermare le nuove infezioni nei bambini? Gli obiettivi della Giornata mondiale contro l’Aids

Per interrompere il ciclo di nuove infezioni e decessi, i bambini, le loro madri e gli adolescenti devono essere testati per l’HIV e collegati al trattamento.

Obiettivo primario per l’Unicef è affrontare i fattori strutturali che mettono le giovani donne a rischio di contrarre l’HIV.

  • Povertà.
  • Mancanza di istruzione.
  • Violenza sulle donne.

Per poter uscire dalla piaga dell’Aids e dell’HIV, servono misure mirate e inclusive da mettere in atto. Le due aree del programma su cui l’Unicef sta lavorando per arginare l’infezione da HIV e i decessi da Aids entro il 2030 sono:

  1. trasmissione da madre a figlio: le donne che vivono con l’HIV devono avere accesso ai servizi per mantenerle in vita e fermare la trasmissione dell’HIV ai loro bambini durante la gravidanza, il parto o l’allattamento. Il supporto continuo, il test e il nuovo test delle madri e dei loro bambini durante questi periodi possono prevenire la trasmissione.
  2. cure pediatriche: i test precoci nei neonati e il trattamento immediato sono la priorità assoluta per i bambini esposti all’HIV.

Per mettere in pratica tutto questo vi è la necessità di realizzare a livello globale, regionale e nazionale i guadagni sostenibili nonché incentivare e migliorare le politiche e l’impegno sociale.

Senza cure, metà dei bambini che vivono con l’HIV moriranno prima del loro secondo compleanno.

L’obiettivo dell’Unicef in linea con gli obiettivi globali, è porre fine all’Aids entro il 2030 e a rendere più facile l’accesso ai servizi  di cura e prevenzione dall’HIV.

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  • Salute e Benessere