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Le life skills sono entrate nel programma di insegnamento scolastico 2022/2023. La proposta di legge è stata discussa in Senato e prevede d inserire l'insegnamento delle abilità psicosociali nelle scuole di primo e secondo grado.
Le life skills, ossia le competenze e le abilità cognitive e sociali del singolo, diventeranno materia di studio a scuola. Questo è ciò che è stato discusso lo scorso 20 gennaio in Senato.
La nuova proposta di legge ha come obiettivo quello di inserire l’insegnamento delle cosiddette life skills all’interno del programma scolastico 2022/23 delle scuole di primo e secondo grado.
Con il termine life skills si fa riferimento a tutte le abilità e capacità personali, che consentono di affrontare in modo positivo le “sfide” della quotidianità.
Di questo argomento se n’era già parlato diversi anni fa; infatti, nel 1993 il Dipartimento di Salute Mentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva definito queste abilità psicosociali tra le competenze da inserire nell’ambito scolastico.
Questa proposta di legge sarebbe davvero rivoluzionaria, se all’interno del sistema scolastico venissero inserite delle figure professionali dedicate a questo tipo di insegnamento; stiamo parlando di psicologi, educatori, psicoterapeuti e pedagogisti. Purtroppo, non sarà così, perché dovranno essere gli stessi maestri a dover insegnare e spiegare agli alunni le life skills fondamentali, inserendole tra una lezione di italiano e di geografia.
Cosa si prospetta? Come andrà a finire e cosa apprenderanno davvero i più giovani? Quello che accadrà, così come ha scritto in un post sul suo profilo Instagram Marco Crepaldi, presidente di Hikikomori Italia, è che dalla scuola usciranno ragazzi preparati sì, ma incapaci di relazionarsi, esprimere emozioni ed essere empatici nei confronti del prossimo.
Quello che accadrà è che, come viene fatto oggi, le life skills verranno considerate come un apprendimento trasversale e automatico dell’esperienza sociale. Cambierà poco nulla dunque. Dalle scuole continueranno a uscire giovani imbottiti di nozioni teoriche, ma scarsamente competenti nel relazionarsi, nell’empatizzare e nel comprendere o esprimere la propria dimensione emotiva. Giovani che diventeranno adulti fragili e pieni di lacune.
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