L’aglio è molto apprezzato e usato in quasi tutte le cucine del mondo ma questo ortaggio può influenzare, in qualche modo, la donna incinta?

Secondo alcuni studiosi sì e questo potrebbe derivare non solo dal suo potente aroma ma, soprattutto, dagli effetti benefici che ha sull’organismo umano, specie in gravidanza. Scopriamo come agisce e i possibili effetti collaterali.

In che modo l’aglio ti influenza se sei incinta? I possibili effetti collaterali

Dal gusto deciso e dagli effetti notevoli sulla salute, l’aglio è considerato uno degli ortaggi maggiormente salutari da nutrizionisti e dottori ma queste caratteristiche distintive dell’aglio sono sempre benevoli per la donna incinta oppure, il suo uso nel tempo può portare qualche alterazione durante la gravidanza?

Quando si tratta di consumare l’aglio durante il corso della gestazione, la futura mamma dovrebbe ricordare quali sono i possibili effetti collaterali che possono insorgere. Tra i più noti:

  1. può aumentare il rischio di sanguinamento. Il consumo in quantità eccessive di aglio, come quello che si trova negli integratori di aglio in polvere, può aumentare il rischio di sanguinamento. Da specificare che tale effetto collaterale può verificarsi sia nelle donne incinte che non incinte. È importante non esagerare con le dosi di aglio specie se la persona sta assumendo farmaci per fluidificare il sangue o a breve dovrà essere sottoposta a un intervento chirurgico. Pertanto, l’assunzione di integratori di aglio può aumentare il rischio di sanguinamento durante il parto, soprattutto se è necessario un parto cesareo;
  2. può causare bruciore di stomaco. Il consumo di aglio, in modo particolare per quelle persone che soffrono di reflusso gastroesofageo (GERD) o/e sindrome dell’intestino irritabile (IBS) potrebbe acuire il dolore e irritare le pareti gastriche. Inoltre, il consumo di aglio è stato associato anche a problemi di indigestione in alcune persone. In gravidanza, il bruciore di stomaco è già, di per sé, uno dei fastidi percepiti da molte donne, quindi, un consumo di questo ortaggio potrebbe in tal caso aumentarne il disturbo.

Ovviamente, se non si verificano questi effetti negativi dall’aggiunta di aglio all’alimentazione che si assume giornalmente non c’è nessun problema nel mangiare l’aglio. Ad oggi, non esistono linee guida ufficiali da consultare per la quantità di aglio da consumare in gravidanza.

Quindi, poiché un dosaggio giornaliero sicuro deve ancora essere determinato, l’unica raccomandazione è consultare il medico e tenerlo al corrente di eventuali modifiche al piano alimentare o prima di utilizzare un integratore di aglio.

Anonimo

chiede:

Aglio: i benefici in gravidanza

Sul versante opposto troviamo i benefici del consumo di aglio in gravidanza. Tra le note positive l’aglio può prevenire diverse complicanze in gravidanza:

  1. la preeclampsia. Questa malattia è una complicanza della gravidanza che può verificarsi dopo 20 settimane di gravidanza. È caratterizzata da ipertensione che durante la gestazione può comportare diversi rischi, anche gravi, tra cui: ridotto flusso sanguigno, diminuzione della crescita del feto, parto prematuro;
  2. riduzione della pressione sanguigna in persone che soffrono di pressione alta; anche se sono necessari studi per comprendere meglio l’influenza dell’aglio sulla pressione sanguigna durante la gravidanza;
  3. minore rischio di parto pretermine. In uno studio un team di ricercatori ha ipotizzato che la riduzione del rischio di parto prematuro potrebbe essere correlata alle proprietà antimicrobiche e prebiotiche dell’aglio;
  4. diminuzione del rischio di infezione. Alcune ricerche hanno dimostrato che dosi supplementari di aglio (4-5 spicchi al giorno) potrebbero rafforzare il sistema immunitario. 
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