Mangiare molto tonno in scatola durante la gravidanza potrebbe mettere a repentaglio la salute della mamma e del suo bambino. Non è la prima volta che sentiamo che il mercurio presente nel pesce, se mangiato in grandi quantitativi potrebbe avere effetti negativi sulla salute.

Un articolo pubblicato sulla rivista Consumer Reports cita l’argomento riportandolo all’attenzione della cronaca, in quanto considera i livelli di mercurio non nocivi suggeriti dal Governo Americano decisamente troppo alti.

La Food and Drug Administration, nel 2004, ha annunciato che mangiare oltre 180 grammi di tonno bianco in sette giorni metterebbe in pericolo la salute delle donne in dolce attesa e dei loro bambini. Le indicazioni vennero mostrate dopo un’attenta ricerca commissionata dal governo Usa, dopo che in uno studio antecedente si era rilevato che nel tonno bianco sono presenti livelli molto elevati di mercurio. In seguito, il governo americano rese più flessibili i valori suggeriti dalla FDA, accrescendo il quantitativo di tonno in scatola fino ai 340grammi in una settimana, un valore troppo elevato considerato sproporzionato secondo quanto riferito sulle pagine del Consumer.

Anche alcuni esperti britannici della Food Standar Agency (Fsa) hanno condotto studi su questo argomento. La conclusione è stata che le donne in gravidanza, ma anche le neomamme che allattano o le donne che vorrebbero avere un bambino, non devono mangiare in media più di due scatolette di tonno a settimana, intorno ai 170 grammi. Secondo gli studiosi, eccedere nelle quantità di tonno potrebbe essere rischioso per il feto ed il neonato. Il mercurio, difatti, può rovinare il sistema nervoso dei bambini.

Comunque, le donne in gravidanza che mangiano più di 170 grammi a settimana di tonno in scatola saranno sicuramente poche, ma per sicurezza gli esperti specificano ugualmente le dosi consigliate per la corretta sicurezza alimentare.

Le tracce di metilmercurio sono presenti un po’ in tutte i tipi di pesce, ma in quantità non pericolose per gli esseri umani. Fanno eccezioni i predatori, in particolare quelli più longevi e di dimensioni più grandi, dove la quantità di metilmercurio è elevata e potrebbe essere rischiosa per chi ne mangia regolarmente. È bene quindi, in caso di gravidanza, evitare pesci che ne contengono degli alti quantitativi come il pesce spada e il palombo.

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