Nell’aria c’è voglia di esplorazione, di riposo e di relax, ma l’estate non è soltanto un momento idilliaco dell’anno: chi è incinta in questa stagione lo sa bene. Non si tratta ovviamente solo di una questione estetica, legata alla scelta del costume premaman o della location perfetta per la propria vacanza, ma mette al centro diverse priorità legate alla salute della mamma che deve affrontare caldo, afa e le dirette conseguenze di condizioni atmosferiche impegnative come la pressione bassa.

La gravidanza in estate può dare del filo da torcere alle mamme in attesa, ma seguendo alcune accortezze – molte delle quali elencate nel vademecum del Ministero della Salute – si possono affrontare alte temperature, sbalzi e imprevisti legati al caldo senza particolari conseguenze sulla salute materna e del piccolo.

Affrontare il caldo in gravidanza: i consigli salva-estate

Prendere il sole in gravidanza con le giuste accortezze e seguendo le regole di buon senso valide per tutti – protezione SPF 50, non esporsi nelle ore più calde della giornata – in aggiunta a quelle indicate per le donne incinte che hanno al primo posto l’idratazione, non è certo uno stigma. Si può fare il pieno di vitamina D nelle giuste condizioni e alle temperature adeguate, se la mamma se la sente e non ci sono altre patologie della gravidanza invalidanti (come l’iperemesi gravidica) che le impediscono di godersi una giornata al sole al mare o in piscina. Tra le regole principali ce ne sono alcune che possono sembrare quasi banali ma che pure fa sempre bene ricordare perché non sempre vengono messe al primo posto dalle mamme in attesa.

Idratazione al primo posto

Bere adeguatamente per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione è necessario anche per evitare infezioni alle vie urinarie, oltre che una perdita di energia generale dovuta in particolare all’abbassamento della pressione. I sintomi della disidratazione, come riportato anche dal vademecum del Ministero della Salute, sono:

  • sete intensa;
  • crampi muscolari, soprattutto di notte;
  • debolezza;
  • vertigini;
  • palpitazioni;
  • ansia;
  • pelle e mucose asciutte;
  • abbassamento della pressione arteriosa.

In questi casi è necessario reintegrare immediatamente i liquidi persi avendo cura di informare il proprio ginecologo se la situazione di malessere generale non migliora.

Il caldo è un nemico?

Secondo diversi studi, le ondate di caldo e di afa tipiche della stagione estiva alle nostre latitudini possono avere un grande impatto sulle donne incinte, soprattutto quelle che combattono con patologie croniche come diabete gestazionale o ipertensione. Come riportato da questo paper del Centers for desease Control and prevention, il caldo e la disidratazione possono provocare le contrazioni di Braxton-Higgs, gettando nell’ansia la mamma in attesa che sente la pancia indurirsi anche in fasi gestazionali non sospette.

Nell’opuscolo del Ministero è anche specificato che il caldo eccessivo, mixato all’inquinamento dell’aria nelle grandi città che in estate si fa ancora più invadente, può aumentare il rischio di parto prematuro.

In questo senso il caldo è un nemico, soprattutto se eccessivo. Ancora una volta cercare di rimanere lontani dalla spiaggia nelle ore più calde e cercare di bere il più possibile per evitare le contrazioni è fondamentale per godersi l’estate.

L’alimentazione e le buone abitudini delle mamme in attesa

Mangiare bene, seguendo un’alimentazione quanto più possibile sana e variegata, fa sempre bene (e non soltanto in gravidanza). Durante le ondate di calore estive, oltre a bere almeno 2 litri di acqua al giorno, mantenere questo stile alimentare equilibrato diventa ancora più importante: per questo è bene evitare le bevande gassate, il consumo massivo di caffè, le bevande molto fredde. Conservare i cibi accuratamente per evitare che si rovinino col caldo è altrettanto importante per evitare le gastroenteriti.

Il microclima ideale per sopravvivere al caldo

No, la spiaggia non è il posto ideale per rinfrancarsi durante una calda giornata estiva. Meglio ripararsi tra le mura domestiche, oscurando le finestre e sfruttando il refrigerio di ventilatori e condizionatori (a 24, 25 gradi) anche in risposta al normale innalzamento della temperatura corporea che, a prescindere dal caldo, le donne possono percepire in gravidanza.

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