Anonimo

chiede:

Buongiorno gentili dottori, vi scrive una ragazza incinta di 32+4 settimane preoccupata per l’ecografia fatta oggi stesso al mio bimbo: fino ad ora le sue misure non erano da colosso, ma oggi mi è stato detto che sono al limite inferiore della norma e dovrò rifare un’altra eco tra nove giorni. Il referto parla di feto cefalico, placenta e liquido amniotico nella norma, nonchè “la velocimetria Doppler evidenzia una normale pulsatilità a livello di entrambe le arterie uterine e delle arterie ombelicali; normale pulsatilità a livello del dotto venoso e dell’arteria cerebrale media”. Nonostante ciò, i parametri biometrici sono di un bambino molto più piccolo del normale, li riporto a voi perché su internet si trovano migliaia di tavole biometriche fetali e io non sono in grado di analizzarle: CC 290 mm CA 262 mm DBP 82 mm Femore 56 mm (questa è la misura più piccola) Peso stimato 1600g Aggiungo che io alla nascita pesavo 2950g, mentre ad inizio gravidanza pesavo 51 kg ora sono arrivata a 59, ho fatto leggera attività fisica (camminate), ho sempre cercato di mangiare bene e prendo anche integratori, non fumo né faccio uso di droghe o farmaci (a parte eutirox 75 mg per ipotiroidismo subclinico): l’unico “vizio” che mi sono concessa in questi mesi è mezzo bicchiere di vino rosso a pasto, e nemmeno sempre. Sento il bimbo muoversi spesso e con intensità,infatti l’eco non ha rilevato segni di sofferenza fetale… Detto ciò, e scusate per quanto mi sono dilungata, a cosa pensate si possa attribuire il tutto? mi hanno anche prospettato di farmi partorire la settimana prossima, a 34 settimane, se l’ulteriore controllo non fosse andato bene. Vi ringrazio tantissimo se mi vorrete aiutare

Per potere interpretare correttamente la crescita fetale, occorre controllare le misure fetali in base alla settimana teorica di gestazione sin dalle primissime settimane.
In alcuni casi infatti, la gravidanza inizia realmente in ritardo, oppure il feto è di costituzione esile.
Fondamentale è anche un’attenta e minuziosa valutazione dell’anatomia fetale per escludere, entro certi limiti, alterazioni anatomiche che potrebbero essere ipoteticamente correlabili ad anomalie cromosomiche o sindromiche.
Uno dei primi segni correlabili ad un ritardo di crescita conseguenza di una insufficienza placentare, è il mancato incremento settimanale della circonferenza addominale associato ad una alterazione di flusso nel dotto venoso, associato a sua volta ad alterazioni delle accelerazioni in aorta e polmonare.
Non potendo esprimere un giudizio circostanziato per via indiretta, ritengo sia utile valutare l’incremento settimanale dei parametri biometrici, come le è stato consigliato. Un saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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  • Ginecologo