Anonimo

chiede:

Gentile dottore. Mia moglie è incinta e attualmente è nella 22esima settimana di gravidanza. Ha 32 anni. Lei ha fattore Rh negativo e io sono positivo. Si tratta della prima gravidanza. Abbiamo ovviamente fatto il test di Coombs indiretto, che però è risultato positivo per la presenza di anticorpi anti M, il cui titolo fino ad ora è rimasto stabile (1:2). Anche a me hanno fatto il prelievo ed è risultato che possiedo l’antigene M (sono MM) e che sicuramente il bimbo lo ha ereditato. Abbiamo deciso di non fare l’amniocentesi per evitare un eventuale contatto tra il sangue del feto e quello della mamma. È stata una scelta corretta? Abbiamo fatto lo screening per la trisomia ed è risultato negativo. In questa situazione mamma e bimbo corrono dei rischi? Il bimbo potrebbe sviluppare una qualche patologia? La ringrazio.

Salve, corretta o meno, avete optato per la scelta di non eseguire l’amniocentesi e di sottoporvi ad uno screening (Bitest? DNA fetale?) risultato comunque negativo. Non credo abbia senso adesso chiedersi se sia stata la scelta giusta, scelta che avrete già condiviso con il vostro ginecologo. In merito agli anticorpi anti M non c’è alcun rischio né per il feto né per sua moglie. Saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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