Anonimo

chiede:

Gent.mo dott. Annona,
mia moglie (32 anni) è alla 30° settimana di gestazione del nostro II
figlio (una bambina). La prima gravidanza si è compiuta senza alcun
problema.
Durante la 29° settimana, a seguito di alcune contrazioni frequenti, il
ginecologo ha subito sottoposto mia moglie a monitoraggio (nessun problema
rilevato per il feto) e prescritto riposo. Alcuni giorni dopo, le
contrazioni – così come erano venute – sono sparite. Nel frattempo il
ginecologo ha anche visitato mia moglie per verificare lo stato del collo
dell’utero (nessun problema anche in questo caso). Durante la visita ha
valutato anche la crescita fetale (tenga presente che generalmente ci
dirotta sempre da ecografisti specializzati perché lui non lo è).
Ha verificato una DBP al 50° percentile circa, così pure la lunghezza del
femore.
Liquido amniotico abbondante e nella norma.
Poi la nota dolente: circonferenza addominale 223,5.
Tenga presente che l’ecografia è stata fatta velocemente senza soffermarsi
troppo. Da alcune ricerche su internet mi pare che la sezione di addome
utilizzata non sia quella in cui compare lo stomaco e la vena ombelicale
(peraltro lo strumento è assai vecchiotto e le foto sono di qualità
scadente). Fra due settimane è prevista l’ecografia della 32° presso
ecografista specializzato che, peraltro, aveva già condotto il bi-test con
ultrascreen e l’analisi della 20° settimana con dati assolutamente nella
norma (tra cui anche la circonferenza addominale che risultava al 50°
percentile). Così pure la flussimetria (RI 0,66 PI 1,14 (mi pare), curve
delle onde regolari)
Io e mia moglie siamo preoccupati che si stia instaurando o che si sia
instaurato qualche problema a livello di ritardo di crescita, avendo letto
che la circonferenza addominale ne è sovente il primo segnale.
Tenga presente che mia moglie sta un po’ attenta nel mangiare ed ha preso
poco peso (circa 6 kg); è alta, longilinea e con vitino da vespa.
Secondo lei è opportuno anticipare l’ecografia della 32°?
Può centrare il poco peso preso da mia moglie?
Qualora si riscontrasse un ritardo asimmetrico quali potrebbero essere le
conseguenze per la bambina?
La ringrazio.

La diagnosi di difetto di accrescimento asimmetrico, con addome inferiore
alla norma, non è cosa semplice e quindi direi impossibile per lei da
autodidatta, guardando solo le foto e le misure rilevate e le nozioni su
Internet. Comunque alcune nozioni che ha acquisito sono giuste, come le
caratteristiche della corretta scansione dell’addome, e che la circonferenza
addominale di 223 mm è al 5° percentile per 29 settimane, ma dovremmo
ammettere che l’epoca gestazionale di sua moglie corrisponde all’epoca
riferita e che le misure sono state eseguite correttamente. Di questo
inoltre lei già dubita. Quindi giungere a conclusioni è cosa ardua. Faccia
questa ecografia già programmata, con flussimetria, presso un operatore di
sicura esperienza e attenda le sue conclusioni. Se il difetto di
accrescimento viene confermato, occorre valutare la funzionalità placentare
con la flussimetria Doppler per chiarire l’entità del problema e seguire
attentamente il prosieguo della gravidanza. Quando l’insufficienza
placentare è evidente e la flussimetria diviene patologica si può anche
decidere di anticipare il parto per sottrarre il feto ad un ambiente ostile,
accettando i rischi della prematurità. Tutto questo spetta ad operatori
particolarmente esperti in diagnosi prenatale e gravidanza a rischio. Nel
suo caso, cominciamo prima a fare la diagnosi: visto che mi parla di liquido
normale, è possibile che non vi sia nulla di patologico e che ci stiamo solo
tormentando. Un’alimentazione insufficiente ha sicuramente un ruolo sul peso
del feto, ma in genere non influisce sulla placenta. Raccomandi a sua moglie
un’alimentazione equilibrata e soprattutto spero non fumi, o dovremmo aprire
un nuovo capitolo. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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