Anonimo

chiede:

Gentile dottore,
sono una mamma di 36 anni incinta di 15 settimane diventata molto
ansiosa
in seguito ad un aborto ritenuto alla 18^ settimana avvenuto a fine
settembre esattamente due settimane dopo aver eseguito
l’amniocentesi,
dalla quale è risultato che non c’erano aberrazioni numeriche o
strutturali dei cromosomi. Successivamente però l’esame autoptico del
feto
(una femmina) ha evidenziato quanto segue “feto di sesso femminile
normoconformato con crescita corrispondente a 15-16 settimane,
macerato di
3 grado con citolisi diffusa dei parenchimi e calcificazioni
distrofiche
nel fegato. Placenta con segni morfologici correlati ad assenza di
vitalità fetale, presenza di inclusioni stromali del trofoblasto non
patognomiche correlate ad eventuali alterazioni del corredo
cromosomico
fetale”. Ho eseguito ora, alla 13^ settimana, il bitest (Free Beta
ng/ml
62,5, PAPP- A Ul/L 9,03, Nuchal Transl. mm 1,9) con un risultato,
dopo lo
screening, di 1/4763. Sapendo che il risultato del test è
probabilistico e
non certo mi consiglia di eseguire l’amniocentesi data la mia età?
Le
premetto che sono spaventata in quanto nessuno ha saputo dirmi se,
causa
di interruzione della precedente gravidanza sia stata
l’amniocentesi (che, come detto ha dato un risultato positivo seppur apparentemente
in
contrasto con quanto scritto nell’esame autoptico) o meno.
Nel ringraziarla anticipatamente spero al più presto di ricevere una
sua
risposta.

Gentile mamma ansiosa, vista l’età ed i precedenti, consiglio
sicuramente l’amniocentesi. Probabilmente penso che i risultati
differenti della lettura dei cromosomi possa dipendere dai fatti
necrotici rilevati a livello placentare. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Ginecologo