I fratelli gemelli, si sa, hanno un legame speciale. Non tutti però sanno che può essere così intenso da far sviluppare spontaneamente un linguaggio segreto tutto loro, con caratteristiche proprie, detto criptofasia. Vediamo di cosa si tratta e alcune curiosità sul modo di comunicare dei gemelli attraverso questo linguaggio.

Cos’è la criptofasia?

La parola criptofasia ha origine dal greco, si usa per indicare un linguaggio che sviluppano i gemelli nei primi anni di vita, e che solo loro riescono a capire.

I bambini che adottano la criptofasia iniziano a parlare tra di loro con termini inventati, che nessuno può capire. Come facilmente intuibile, si tratta di una situazione che è sana se limitata nel corso tempo e nell’intensità; ma diventa preoccupante se protratta nel tempo e diventa l’unica via di comunicazione tra i fratelli, perché potrebbe sfociare in un ritardo nello sviluppo del linguaggio.

Insomma, la criptofasia può essere pericolosa se i gemelli sviluppano un attaccamento morboso e non sentono il bisogno di comunicare con gli altri, aprendosi alla realtà esterna e al mondo circostante. Questo potrebbe causare successive difficoltà linguistiche e sociali, di relazione con gli altri.

Per questo è consigliabile inserire i bambini in classi diverse sin dalla scuola dell’infanzia, in modo tale che siano “costretti” a parlare la lingua madre anche con gli altri bambini.

Criptofasia e gemelli

La relazione tra gemelli è sempre intensa; alcune volte può essere così forte che i due gemelli spesso vivono quasi in simbiosi, e non vogliono essere lontani l’uno dall’altro. Si tratta di un legame che si è creato già durante la gravidanza, per questo è più viscerale di quello tra fratelli. I gemelli, che si sono già conosciuti nella pancia, successivamente alla nascita sviluppano le modalità di relazionarsi e comunicare tra loro.

Generalmente permangono attitudini e temperamento che hanno già avuto nella pancia della mamma. Chi si prendeva più spazio, continuerà a farlo anche dopo la nascita; quello che dei due si mostrava più vivace, sarà estroverso anche dopo. Quello che invece nella pancia era più tranquillo, avrà probabilmente un carattere mite anche negli anni successivi.

Tutti i neonati possono sviluppare un proprio linguaggio e avere espressioni particolari che comprensibili solo tra di loro. Nel caso dei gemelli la criptofasia si sviluppa maggiormente perché i fratelli si capiscono tra loro e, di conseguenza, comunicano in questo modo. Si trovano esattamente nello stesso stadio dello sviluppo psico-motorio e hanno un’intesa speciale che deriva dal legame che hanno instaurato nella pancia durante la gravidanza.

I genitori devono aiutare a far superare questa fase. La maggior parte delle volte i bambini smettono da soli di parlare il loro linguaggio segreto e a un certo punto iniziano a parlare come gli altri.

Se questo non accade, si potrebbero verificare dei ritardi nel linguaggio. Nella fase in cui i gemelli utilizzano la criptofasia è consigliabile che i genitori rispondano in italiano (o nella propria lingua), senza inventare nuove parole.

Studi e curiosità sulla criptofasia

Alcuni studi hanno evidenziato che fino al 50% dei fratelli gemelli comunicano attraverso la criptofasia, un linguaggio creato da loro, che usano per comunicare e che non può essere compreso dagli altri. In tutti i casi conosciuti, consiste in espressioni onomatopeiche e neologismi, ma soprattutto parole prese dal linguaggio degli adulti e adattate alle possibilità fonologiche dei bambini piccoli.

Le parole sono difficilmente riconoscibili e spesso si rivelano completamente incomprensibili e inaccessibili ai genitori e a tutti coloro che parlano la loro lingua; l’ordine delle parole è spesso basato sullo scopo semantico delle parole stesse. La struttura di questo linguaggio sarà diversa in base al contesto in cui i bambini crescono. Questa particolare modalità comunicativa avviene soprattutto tra gemelli, ma può svilupparsi anche nei fratelli che hanno poca differenza d’età e che sono particolarmente legati tra loro.

Uno dei casi più noti di criptofasia è quello di Grace e Virginia Kennedy, due sorelle gemelle nate negli Stati Uniti nel 1970, che svilupparono un loro linguaggio privato, caratterizzato da un tempo veloce e un ritmo come staccato.

Un altro esempio di criptofasia, che ha suscitato ancora più scalpore, è quello delle gemelle Gibbons: nate nel 1963, negli anni successivi hanno iniziato a sviluppare un linguaggio loro. Avevano un legame viscerale e una relazione simbiotica tali da provocare conseguenze importanti; le bambine hanno cominciato a isolarsi dai familiari e dagli amici, sempre di più; e anche da adolescenti non hanno intessuto relazioni con gli altri, né adulti, né coetanei.

Il disagio era così forte che iniziarono ad aggredirsi a vicenda e ad avere comportamenti delinquenziali. Vennero considerate un pericolo sociale e addirittura rinchiuse in un manicomio criminale. Avevano un patto, una sorta di testamento personale: alla morte di una delle due, l’altra sorella avrebbe ripreso a parlare. E alla fine così è stato.

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  • Bambino (1-6 anni)