Fra i nomi stranieri più amati dai genitori italiani negli ultimi anni, Chloe è un nome che, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, ha origini greche: deriva infatti dal nome greco Χλοη (Chloe), usato anche come epiteto di Demetra, la dea greca del raccolto e dell’agricoltura.

Etimologicamente è basato sul termine χλοη (chloe), che significa “verde”, “giovane”, “fresco”, che si riferisce soprattutto all’erba appena tagliata ed è quindi analogo, per significato, ai nomi Verde, Verdiana e Clori (con quest’ultimo, peraltro, condivide la medesima radice greca).

Il nome è tutt’altro che moderno e, a riprova di ciò, si tenga presente che esiste una Cloe già nella Bibbia: era infatti una discepola di San Paolo, citata nella Prima lettera ai Corinzi; molti erroneamente pensano che il nome abbia un’origine inglese, ma in realtà in quei territori il nome ha avuto diffusione solo dopo la Riforma protestante; in Italia è invece usato sin dal Rinascimento, per poi trovare ampia diffusione soprattutto nel Settecento, soprattutto grazie alla favola pastorale di Longo Sofista, Dafni e Cloe, usata poi più avanti anche da Ravel in un suo balletto.

Si può usare indifferentemente nelle varianti Chloe e Cloe, mentre in francese si tende ad accentare la e finale (Cloé o Chloé); come detto, è piuttosto diffuso nel nostro Paese, soprattutto nel Nord Italia e, anche nel 2019, figurava al quarantaduesimo posto fra i nomi più scelti. È un nome adespota, ossia per cui non esiste onomastico, che si può festeggiare pertanto il 1° novembre, per Ognissanti.

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