Bambini con un cuore più forte, un cervello più intelligente, più muscoli, un maggiore controllo del comportamento e più belli: il potere dell’allattamento”. La prof.ssa Donna Geddes, ricercatrice dell’Università dell’Australia Occidentale, ha saputo riassumere perfettamente il concetto in questa breve affermazione, in occasione del XII Simposio internazionale sull’allattamento al seno e sulla lattazione, svoltosi il 7 e l’8 aprile scorsi a Firenze.

L’allattamento al seno non solo migliora lo sviluppo cognitivo e aiuta la formazione della massa muscolare, ma permette la creazione di un sistema cardiovascolare sano che garantisce ai neonati una vita futura migliore.

L’atto stesso dell’allattare rinforza la struttura ossea craniofacciale nei punti chiave sottoposti a maggiore pressione, aiutandola a formarsi correttamente ed evitando il tipico “viso schiacciato” e i denti rovinati da malocclusione.

I bambini allattati al seno, di conseguenza, hanno un aspetto migliore e, ancora più importante, possono evitare problemi come l’ADHD (Disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività) e altri disturbi neurologici che possono essere legati a una malformazione.

I recenti studi della professoressa si sono concentrati sui neonati prematuri, con una struttura craniofacciale meno resistente e suscettibile a malformazione in assenza di allattamento al seno. Nuove ricerche che smentiscono la convinzione comune secondo la quale la bocca di questi bambini sarebbe troppo debole per succhiare un quantitativo sufficiente di latte della madre. Pare, invece, che il più delle volte semplicemente non si lasci il neonato abbastanza tempo attaccato al seno materno. Al momento la dottoressa sta mettendo a punto degli interventi fondamentali con dei para-capezzoli per aiutare i piccoli prematuri ad attaccarsi più facilmente, per nutrirsi al seno prima e più a lungo.

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