Circa il 3% delle donne in gravidanza, come riportato in questo studio, soffre di una malattia epatica, ovvero una patologia a carico del fegato. Alcune di queste condizioni possono essere fatali sia per la donna che per il feto, ed è importante approfondire l’argomento anche contestualizzando tra quelli che sono i cambiamenti fisiologici in gravidanza e che possono provocare variazioni altrimenti considerate anomale e i segnali di un problema legato o associato alla gestazione.

In questo senso risulta estremamente utile il ricorso all’analisi dei valori delle transaminasi in gravidanza.

Cosa sono le transaminasi?

Le transaminasi, spiega l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, sono un gruppo di enzimi che sono coinvolti nel metabolismo degli aminoacidi. Sono presenti in vari tessuti, ma la loro maggiore concentrazione è nelle cellule del fegato.

Come si svolge l’esame

L’analisi delle transaminasi avviene mediante normale prelievo di un campione di sangue (da effettuare preferibilmente al mattino stando a digiuno) e negli esami di routine si misurano due elementi: le transaminasi ALT e le transaminasi AST. La prima, l’Alanina aminotransferasi (o Glutammato-piruvato transaminasi GPT) riguarda prevalentemente il fegato, mentre la seconda, l’aspartato aminotransferasi (o Glutammato-ossalacetato transaminasi GOT) riguarda anche il cuore e altri muscoli striati.

Nel corso di una gravidanza fisiologica, come si legge in un approfondimento pubblicato sul sito dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani, si possono osservare molte variazioni della concentrazione sierica delle principali proteine prodotte dal fegato, mentre la transaminasi AST e quella ALT restano sostanzialmente invariate.

I valori della transaminasi in gravidanza

I valori di riferimento delle transaminasi cambiano in funzione dell’età e del sesso, ma anche della strumentazione utilizzata dal laboratorio. Il portale Perinatology riferisce che i valori dell’Alanina aminotransferasi (ALT) in un adulto non in gravidanza sono compresi tra 7 e 41 U/L, mentre durante la gestazione sono:

  • Primo trimestre – 3-30 U/L;
  • Secondo trimestre – 2-33 U/L;
  • Terzo trimestre – 2-25 U/L.

Il sospetto di malattia epatica, che va poi confermato, indagato e approfondito con specifici esami, si ha quando i livelli di transaminasi in gravidanza sono molto alti.

Transaminasi alte in gravidanza: che significa e cosa fare

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Fonte: iStock

Per contestualizzare il fenomeno è doveroso chiarire come le malattie del fegato in gravidanza sono di tre tipologie: quelle indotte dalla gestazione, quelle esistenti prima della gravidanza e che potrebbero potenzialmente ripresentarsi durante la gestazione e quelle non correlate alla gravidanza che potrebbero manifestarsi in qualsiasi momento della gestazione.

Tra le patologie epatiche indotte dalla gravidanza ci sono l’iperemesi gravidica, la colestasi intraepatica della gravidanza, l’atrofia giallo acuta del fegato gravidico, la malattia epatica in presenza di preeclampsiaeclampsia e la sindrome HELLP.

Tra le patologie epatiche preesistenti la gravidanza rientra l’epatite cronica B, l’epatite cronica C, l’epatite cronica attiva, l’epatite autoimmune, la cirrosi epatica, l’ipertensione portale, l’epatopatia alcoolica, la cirrosi biliare primitiva e la malattia di Wilson.

Infine tra le patologie insorte in gravidanza ma non correlate a essa ci sono le epatiti virali acute, l’epatopatite da farmaci, la colelitiasi e la sindrome di Budd – Chiari.

A titolo esemplificativo, anche riprendendo i dati riportati dal Journal of Laboratory and Precision Medicine, ecco alcuni valori delle patologie epatiche associati alle transaminasi alte in gravidanza:

  • Iperemesi gravidica – aminotransferasi sieriche fino a 200 U/L;
  • Colestasi intraepatica della gravidanza – aminotransferasi aumentate da 2 a 20 volte;
  • Fegato grasso acuto della gravidanza – aminotransferasi aumentate tra 300-500 UI/mL ma anche a 1000 UI/L;
  • Preeclampsia – aumento delle transaminasi AST e ALT in genere con valori inferiori a 500 UI;
  • Sindrome HELLP – aumento AST e ALT tra 200-700 UI/L;
  • Rottura del fegato e infarto – AST e ALT superiori a 1000 U/L;
  • Danno epatico indotto da farmaci – ALT aumentate fino a 25 volte;
  • Epatite virale cronica – aumento ALT di almeno tre volte il limite superiore normale;
  • Malattia di Wilson – rapporto AST/ALT maggiore di due.

Questa panoramica è utile a comprendere come i livelli di transaminasi in gravidanza non sono un valore assoluto ma un elemento molto importante che consentono al medico, nel quadro clinico e nei sintomi riferiti dalla paziente nel contesto dell’epoca gestazionale in cui si trova, di individuare la patologia sottostante e valutare l’iter terapeutico migliore.

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  • Esami in gravidanza