Sappiamo davvero tutto sul ciclo mestruale? In teoria, ad esempio: quando avviene l’ovulazione? Perché è proprio a ridosso di quei giorni che si è più fertili? Esistono dei modi per calcolare quali sono i giorni fertili se si cerca un figlio?

Ovulazione e concepimento: i segnali da osservare

Per prima cosa, ricordiamo che ogni donna è diversa, e ogni ciclo mestruale (inteso come i 28 giorni – più o meno – che intercorrono tra una mestruazione e l’altra) è soggetto a variazioni. Attraverso l’osservazione di alcuni segnali e sintomi specifici è possibile (con un po’ di “allenamento”) individuare l’approssimarsi dell’ovulazione.

Conoscere il momento in cui il corpo di una donna rilascia l’ovocita è importante se si cerca una gravidanza, poiché è proprio in quei giorni che il livello di fertilità della donna è più alto, e se si hanno rapporti sessuali non protetti è più facile rimanere incinta (anche se non è ovviamente garantito).

Conoscere il periodo dell’ovulazione non è tuttavia altrettanto affidabile come metodo contraccettivo: la probabilità di avere una gravidanza indesiderata affidandosi esclusivamente al calcolo dei giorni fertili è molto alto, poiché appunto ogni ciclo mestruale potrebbe essere diverso e l’ovulazione può anche verificarsi due volte all’interno dello stesso ciclo.

Detto questo, è possibile osservare con attenzione i segnali che indicano che il corpo si sta preparando per un’eventuale gravidanza. In particolare, si possono osservare cambiamenti per quanto riguarda:

  • il muco cervicale: il liquido vaginale tende a modificarsi durante il ciclo mestruale, e in prossimità dell’ovulazione diventa più abbondante e “filante”;
  • la temperatura basale: la temperatura corporea “a riposo” si alza durante la fase ovulatoria, per poi abbassarsi in prossimità dell’arrivo delle mestruazioni;
  • altri sintomi: si può osservare (raramente) spotting, cioè leggere perdite di sangue, dolori addominali e tensione al seno, che possono annunciare l’arrivo dell’ovulazione e quindi dei “giorni giusti” se si cerca un figlio. Il dolore addominale, in particolare, può essere il segnale dei giorni fecondi e si può manifestare come una puntura dolorosa o un breve crampo al basso ventre, all’altezza dell’ovaia di destra o di sinistra, ma può manifestarsi anche nella regione renale o lombare.

Oltre a questo un aiuto per individuare i giorni fertili può arrivare dagli stick ovulatori che, come i test di gravidanza, analizzano la concentrazione di ormoni nelle urine.

Ovulazione: quando avere rapporti

Se si cerca una gravidanza i giorni in linea di massima consigliati per avere rapporti sono quelli immediatamente precedenti l’ovulazione. In un ciclo regolare l’ovulazione avviene al 12°-14° giorno, perciò si consiglia di avere rapporti nei 4-5 giorni precedenti l’ovulazione, considerando il fatto che gli spermatozoi possono sopravvivere all’interno del corpo della donna per alcuni giorni (dipende soprattutto dalle condizioni dell’ambiente uterino e dal pH del muco cervicale).

Alcune osservazioni cliniche hanno trovato spermatozoi vivi anche dopo 4 giorni: bisogna però tenere presente che la capacità di movimento osservata al microscopio non è da confondersi con la capacità fecondativa.

Quindi un rapporto avvenuto 2 o 3 giorni prima dell’ovulazione potrebbe portare a un concepimento, tenendo conto della durata complessiva della fase favorevole del muco, che influenza la sopravvivenza degli spermatozoi.

In conclusione in ogni ciclo c’è un periodo di 8 giorni che è il più fecondo. Il calcolo dell’ovulazione e del periodo fertile è il seguente:
4 giorni fecondi + 1 giorno dell’ovulazione + 2 o 3 giorni di fecondità degli spermatozoi = 8 giorni.

È bene ricordare però che può capitare che un ciclo mestruale sia anovulatorio, nel senso che non viene prodotto alcun ovulo, ma la produzione può ricominciare senza alcun problema durante il ciclo successivo.

Non bisogna preoccuparsi poi se i primi tentativi non vanno a buon fine: si stima che, per ogni ciclo mestruale, la probabilità che si verifichi il concepimento è di circa il 25%. Per questo motivo i medici fissano in 12 mesi il periodo di tempo minimo che deve passare prima di rivolgersi a uno specialista per indagare eventuali problemi di infertilità.

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