Il fenomeno dell’inquinamento atmosferico è un problema che riguarda tutti, bambini compresi. Anzi, i più piccoli sono più vulnerabili e maggiormente esposti alle conseguenze del respirare aria tossica.

È importante porre l’attenzione sul problema delle conseguenze dell’inquinamento sui bambini per comprenderne la gravità e adottare il più possibile misure di contenimento e prevenzione.

Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sul corpo umano

Inquinamento-atmosferico
Fonte: iStock

L’European Environment Agency (EEA) denuncia come la maggior parte degli europei vive in aree dove i livelli di inquinamento atmosferico sono elevati. Per inquinamento atmosferico si intende la presenza di sostanze nocive all’interno dell’aria che ne riducono la qualità. Come riportato in questo studio i principali inquinanti atmosferici sono l’ozono, il particolato (PM), il biossido di azoto, il biossido di zolfo, il monossido di carbonio e il piombo.

L’inquinamento atmosferico è considerato il principale fattore di rischio per l’insorgenza e la progressione di diverse malattie per cui l’esposizione a breve e a lungo termine alle sostanze tossiche sospese nell’aria ha un impatto tossicologico significativo sull’uomo.

Tra i principali effetti si segnalano ictus, malattia polmonare ostruttiva cronica, cancro (alla trachea, ai bronchi e ai polmoni) e l’aggravamento di asma e infezioni delle basse vie respiratorie, ma anche diabete di tipo 2, obesità, infiammazione sistemica, disfunzioni cardiovascolari, morbo di Alzheimer e demenza, morbo di Parkinson, autismo, retinopatia, complicanze psicologiche e diversi effetti sulla gravidanza (incidendo sulla crescita del feto) ma anche sulla fertilità.

È necessario anche porre l’attenzione, come evidenziato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, sul fatto che quello atmosferico non è l’unica fonte di inquinamento. Anche l’ingestione di alimenti contaminati da inquinanti presenti sul suolo (raggiunti dalle sostanze inquinanti anche tramite le piogge) può causare problemi sulla salute dei bambini. Così come tutto il campo dell’inquinamento da plastiche e microplastiche che l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) evidenzia essere responsabili di rischi di natura fisica, chimica o microbiologica per l’uomo.

Inquinamento atmosferico e bambini

L’UNICEF, parlando degli effetti dell’inquinamento sui bambini, ricorda come i più piccoli siano maggiormente a rischio in quanto il loro sistema immunitario è più debole rispetto a quello degli adulti e allo stesso tempo i bambini piccoli respirano più velocemente e inspirano più aria in proporzione al loro peso corporeo. Senza dimenticare come spesso i bambini tendono a respirare con la bocca (che assorbe più sostanze inquinanti) e per la loro statura a essere più vicini al suolo dove l’inquinamento raggiunge le sue massime concentrazioni.

C’è un ulteriore elemento critico per i bambini: essi presentano tessuti con un’elevata attività replicativa. Questo significa che gli inquinanti possono incidere sulla replicazione delle cellule con effetti potenzialmente cancerogeni.

Va anche posta l’attenzione su come i bambini, specie quelli più piccoli, non abbiano le capacità per adottare misure di contrasto all’inquinamento atmosferico. Senza sottovalutare come lo sviluppo di una malattia cronica in età pediatrica ha un impatto duraturo sul resto della vita rendendo il bambino di oggi e l’adulto di domani potenzialmente più fragili ed esposti a disturbi, patologie e un peggioramento della qualità della vita.

Rischi e conseguenze dell’inquinamento sui bambini

Il primo effetto negativo dell’inquinamento sui bambini si ha durante la gravidanza. L’inquinamento ambientale, infatti, può essere associato a diverse complicanze quali il parto prematuro, il basso peso alla nascita e il ritardo della crescita intrauterina. Ci sono poi possibili conseguenze anche sull’aumento del rischio di difetti alla nascita.

L’inquinamento atmosferico è collegato all’aumento della mortalità nei bambini. Tra i rischi più importanti c’è quella della sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS). Vi sono poi significativi esiti avversi sulla salute respiratoria (asma, infezioni e deficit nella funzione e nella crescita polmonare). Ci sono poi possibili conseguenze anche in termini di obesità infantile, problematiche di tipo neuro-comportamentale, alterazioni del sistema immunitario e aumento del rischio di rachitismo da carenza di vitamina D.

La presenza di occhi secchi, mal di testa, affaticamento, mancanza di respiro, dolore al petto, tosse, respiro sibilante o sforzo durante la respirazione sono i principali sintomi cui prestare attenzione e da sottoporre al pediatra.

Come proteggere i bambini dall’inquinamento

Il problema dell’inquinamento atmosferico ha origini e responsabilità che esulano dalle dirette competenze dei singoli genitori. È quindi consigliato prestare innanzitutto attenzione alle indicazioni sulla qualità dell’aria delle città in cui si abita. Quando i livelli di inquinamento superano le soglie di allerta è preferibile evitare di uscire e portare il bambino all’aria aperta così come limitare le attività sportive che comportano un aumento della funzione respiratoria.

Molto, invece, si può fare sulla riduzione dell’inquinamento domestico. Il fumo di sigaretta, ma anche quelli da combustione (camini, stufe e profumatori a incenso) compromettono la salubrità degli ambienti e possono risultare pericolosi per la salute dei bambini. Anche l’utilizzo di deodoranti per l’ambiente (che possono diffondere sostanze chimiche tossiche nell’aria) e il non prevedere un’adeguata areazione della cucina sono da attenzionare in un’ottica di riduzione degli effetti dell’inquinamento sui bambini.

Infine può rivelarsi utile l’installazione di purificatori dell’aria che prevedano filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air), così come è indispensabile investire su uno stile di vita corretto anche per i più piccoli incentrato su un’alimentazione sana e una regolare attività fisica.

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