
Tutto sul mioma uterino in gravidanza (dalle tipologie ai rischi ostetrici)
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La discheratosi è un'alterazione delle cellule epiteliali che può interessare anche la mucosa vaginale: viene individuata dal pap-test e può segnalare l'infezione da HPV.
L’esito del Pap test ha rilevato una anomalia all’interno della vagina, chiamata discheratosi: di cosa si tratta? Vediamolo insieme.
La discheratosi è un’alterazione delle cellule epiteliali che consiste in un’irregolarità circoscritta delle cellule, che risultano ingrossate. Interessa l’epidermide ma può svilupparsi anche sulle mucose, può quindi comparire all’interno del cavo orale oppure nel canale vaginale.
La discheratosi dell’epidermide quando non è di tipo ereditario può essere causata dall’eccessiva esposizione al sole e può portare alla formazione, a lungo termine, di tumori della pelle. Diverso è il caso della discheratosi vaginale, che viene evidenziata dal Pap test e può essere il segnale di infezioni batteriche (come la candida) oppure della presenza di un’infezione da papilloma virus (HPV).
La discheratosi del canale vaginale non presenta sintomi specifici, può essere però accompagnata da fastidi dovuti all’infezione da papilloma virus, come irritazione, fastidio e prurito.
Dal momento che si tratta di una condizione asintomatica sarà il Pap test prescritto dal ginecologo a rilevare la presenza di anomalie come la discheratosi, e quindi a prescrivere la terapia specifica e a effettuare nuovi esami: la colposcopia e, qualora il medico lo ritenesse utile, anche la biopsia con il prelievo delle cellule per indagare la possibile presenza di lesioni precancerose che potrebbero portare allo sviluppo di un tumore della cervice uterina.
In alcuni casi la discheratosi è associata all’infezione da papilloma virus (HPV), di cui esistono oltre 120 tipi diversi e che può manifestarsi in molte forme. L’HPV, se non individuato e adeguatamente trattato, può sviluppare lesioni precancerose. ed evolversi in un tumore del collo dell’utero.
Il papilloma virus è responsabile della più comune infezione a trasmissione sessuale. Dei 120 genotipi HPV riconosciuti la maggior parte dei virus causa malattie non gravi (ad esempio verruche cutanee), altri invece possono provocare tumori benigni (come condilomi). Circa 40 genotipi di HPV sono invece causa di tumori maligni (cancro della cervice, dell’ano, del cavo orale e di altre aree testa-collo).
Il virus è causa di oltre il 99% dei tumori della cervice: il carcinoma cervicale è stato il primo cancro riconosciuto dall’OMS come riconducibile a un’infezione virale, quella da HPV. È il terzo cancro più frequente nella popolazione mondiale femminile dopo il cancro al seno e al colon retto, mentre è al quarto posto per mortalità, dopo tumore al seno, polmone e colon retto.
Per prevenire la discheratosi vaginale e quindi l’infezione da HPV è consigliabile attuare tutte le normali precauzioni per le malattie sessualmente trasmissibili quindi avere rapporti protetti ed effettuare i normali controlli ginecologici di routine, fondamentali per individuare in tempo la presenza del virus.
Il Pap test è un esame di screening efficace per rilevare le eventuali alterazioni del collo dell’utero: è importante che la donna non salti gli esami previsti dal Sistema sanitario nazionale per tenere monitorata la propria salute. Il Pap test è raccomandato a tutte le donne tra i 25 e i 64 anni e va ripetuto una volta ogni tre anni: l’invito per effettuare l’esame gratuitamente arriva direttamente dall’Azienda sanitaria di riferimento tramite posta.
Articolo originale pubblicato il 27 giugno 2018
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