Stringere un pettine tra le mani durante il travaglio diminuisce la percezione del dolore: sembra facile, e lo è, secondo le mamme che l’hanno provato.

Non tanto una tecnica stravagante o mistica, ma un semplice “trucco” che si basa sugli effetti della digitopressione: stringere un pettine tra le falangi, a pugno chiuso, aiuta a rilasciare endorfine, che diminuiscono la sensazione dolorosa delle donne durante il travaglio.

A spiegare i benefici del pettine per la gestione del dolore durante il parto è stato un post pubblicato sulla pagina Facebook di Fox Valley Birth and Baby, un gruppo di fotografe e e doule specializzate nell’assistenza alla gravidanza e al parto e nei ritratti della maternità:

Sapevate che si può usare un pettine durante il travaglio? E non per i capelli. Quando lo afferri, il pettine ti aiuta facendo pressione sui punti utilizzati dall’agopuntura che hai sulle mani. Secondo una teoria aiuta anche a controllare il dolore: il cervello può infatti concentrarsi solo su un ristretto numero di sensazioni. Dal momento che le terminazioni nervose delle tue mani sono più vicine riescono a raggiungere il cervello più velocemente. E aiutano il tuo corpo a “dimenticarsi” delle contrazioni.

Non certo un “miracolo”, piuttosto un piccolo escamotage per “sentire” meno il normale dolore del parto. La pratica sfrutta la cosiddetta “Teoria del cancello”: alle fibre nervose che trasmettono le diverse sensazioni viene assegnata una sorta di priorità, e se alcune sensazioni arrivano direttamente al cervello, altre vengono bloccate dal “cancello” e non arrivano, o meglio, arrivano attenuate.

È bene ricordare però che ogni donna, ogni gravidanza e ogni parto sono diversi, e non è detto che ciò che ha avuto effetto per una riesca a dare benefici anche ad un’altra.

Gli effetti benefici del controllo del dolore e della concentrazione durante il parto sono però comprovati: praticare precisi esercizi di respirazione, o di rilassamento yoga, oppure con le tecniche dell’Hypnobirthing, che aiuta ad acquisire una maggiore consapevolezza e ad auto-rilassarsi, per molte donne il travaglio è meno doloroso.

Anche la modalità scelta per partorire (quando è possibile sceglierla) per molte donne fa la differenza: il parto in acqua per molte donne risulta meno doloroso rispetto ad un parto “asciutto”, senza dimenticare la possibilità di richiedere un’epidurale: la gestione del dolore riveste un ruolo non secondario durante la nascita del bambino.

Anonimo

chiede:

Il post ha ricevuto migliaia di commenti, e in tante hanno detto di avere già aggiunto un pettine alla lista delle cose da mettere nella valigia per l’ospedale.

Molte hanno raccontato la propria esperienza: “È vero – scrive una donna – ci sono molte doule che lo usano. Sto facendo pratica come doula e sento che viene usato spesso”. Un’altra racconta: “La mia doula mi ha dato un riccio di plastica da stringere… è stata la cosa più utile durante tutto il travaglio”.

“Ha decisamente funzionato con me! – aggiunge una altra ragazza – Ho avuto il mio secondo figlio con un parto naturale solo facendo dei respiri regolari, muovendomi e stringendo un pettine durante il travaglio”.

Un’altra lettrice scrive: “Non ‘dimentichi’ le contrazioni, è che non dovresti sfuggire al dolore ma andargli incontro. In questo modo diventi consapevole di ciò che il tuo corpo ti sta comunicando. Ti dice come muoversi, in che posizione metterti, quali emozioni stanno arrivandoti. Non dimenticare ciò che il tuo corpo sta facendo! Ricorda ciò che il tuo corpo naturalmente sa fare, abbine consapevolezza e lavora insieme a lui”.

E c’è chi usa il pettine anche per tutt’altro genere di dolore, come una ragazza che scrive “lo uso quando mi faccio tatuare, e vi posso assicurare che funziona!”

Certo il dolore del parto non scompare, ma ci sono molti modi per poterlo alleviare e affrontare il travaglio nel modo più sereno possibile.

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