Di norma ai bambini non piace andare a scuola. Questo è un fatto acclamato dai genitori di tutto il mondo ma, di fatto, non si sa bene il perché ai più piccoli non piaccia proprio la scuola.

A spiegarne le motivazioni ci ha pensato lo psicologo Daniel T. Willingham, prof. di psicologia presso l’Università della Virginia, attraverso il libro: “Why Don’t Students Like School?”. Scopriamo le ragioni del rifiuto dei bambini verso il sistema scolastico e come far loro cambiare prospettiva in merito.

Perché ai bambini non piace andare a scuola? La tesi di Willingham sulle “prigioni”

Se si chiedesse a un qualsiasi bambino perché non gli piaccia la scuola, molto probabilmente la risposta più immediata sarebbe, “Perché è una prigione“. Certo, i giovani scolari non hanno ben chiaro il significato di prigione, ma l’idea di fondo è la stessa.

La maggior parte degli adulti scolarizzati pensa la stessa cosa, ovvero che la scuola sia un po’ come una prigione nel senso lato del termine, si intende, ma non si può ammetterlo ad alta voce! A scuola il bimbo è privato della sua libertà. Viene detto al piccolo esattamente cosa deve fare e viene “punito” se non rispetta le regole imposte. In prigione? Più o meno avviene la stessa cosa, seppur in modo meno gentile. Ma le persone adulte, ormai fuori dal mondo scolastico, sanno che al di là del pensiero che si possa avere sulla scuola, il bambino deve farla.

Quindi, spesso gli adulti razionalizzano questo pensiero inerente la scuola spiegando che i bambini hanno bisogno di questo particolare tipo di “prigione” e potrebbe anche piacere al piccolo se quest’ultima è gestita bene.

Se ai bambini non piace la scuola, secondo questa razionalizzazione del pensiero adulto, non è perché la scuola sia una prigione, ma è perché le maestre non sono abbastanza gentili, divertenti o intelligenti da tenere occupata adeguatamente la mente dei più piccoli.

La privazione della libertà di gioco secondo i bambini

Una delle risposte più semplici alla domanda in questione riguarda la privazione della libertà di gioco che i bambini sentono meno una volta iniziata la scuola. I piccoli bramano questa libertà e odiano che venga limitata a scuola.

Per i bambini è molto importante giocare in assoluta libertà perché è attraverso il gioco che imparano a conoscere se stessi e il mondo fisico e sociale che si sviluppa intorno a loro. A scuola viene detto loro che non è il momento adatto per giocare mentre è l’ora da dedicare, invece, allo studio. Ecco spiegata la ragione del rifiuto della scuola per i più piccoli.

Mentre, una delle tesi di cui si avvale il prof. Willingham per spiegare le motivazioni alla base del rifiuto di andare a scuola da parte dei bambini è che agli studenti non piaccia la scuola perché le loro maestre/insegnanti non hanno piena comprensione di alcuni principi cognitivi e quindi non insegnano come potrebbero. Il punto focale è che, proprio i docenti, le maestre, non presentano le materie nel modo più comprensivo alle menti degli studenti.

Cosa fare se al bambino non piace la scuola

Come far sì che al bimbo piaccia la scuola e ritrovi la voglia di andarci serenamente? I genitori a tal riguardo potrebbero adottare alcune piccole strategie post scuola.

  • libertà di gioco: una volta che il bambino ritorna a casa da scuola, lasciarlo libero di dedicarsi ai propri interessi, il gioco in modo particolare o lo sport (se praticato) all’aria aperta, per almeno un paio di ore, prima di svolgere i compiti per il giorno dopo;
  • dedicare del tempo con i propri figli: il tempo da dedicare deve essere tempo di qualità e non di quantità. Non serve trascorrere interi pomeriggi insieme al bimbo ma avere la testa altrove a causa di pensieri lavorativi e impegni vari. I bambini percepiscono la distanza mentale della mamma o del papà se mentalmente questi ultimi sono “lontani”. Basterà anche passare 30 minuti o un’ora in compagnia dei propri figli, ma che quel tempo sia dedicato solo a loro;
  • se il bimbo è stressato o ha ansia da ritorno a scuola: un bambino che si sente stressato per la scuola potrebbe accusare mal di testa o mal di stomaco. Il genitore dovrà stare ben attento a questi segnali e non tralasciarli se dovessero comparire più di una volta nell’arco di una settimana. Se, dunque, il piccolo non riesce a dormire bene la notte o risulta inappetente al mattino, è segnale che qualcosa non va e la causa potrebbe essere anche psicologica. Sarebbe inutile fargli saltare la scuola per un giorno in questo caso, poiché questo atteggiamento aumenterebbe nel bambino il disagio e il rifiuto. Piuttosto parlarne attraverso il gioco sarebbe una delle possibili strade da valutare, in modo da trovare la soluzione al problema.
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  • Bambino (1-6 anni)