Sarà un maschio o una femmina? Fin dai tempi più antichi tutti hanno cercato modi più o meno originali per indovinare il sesso del nascituro. Alcuni metodi, che di scientifico non hanno nulla, risultano essere davvero bizzarri, ad altri invece viene attribuita una parvenza di scientificità.

Ma oggi, per rispondere alla domanda, arriva dal Canada una nuova ricerca che afferma che le donne che stanno valutando la possibilità di diventare mamme dovrebbero farsi misurarsi la pressione. Lo studio degli scienziati del Mount Sinai Hospital (MSH) di Toronto, pubblicato sull’American Journal of Hypertension, afferma infatti che per predire il sesso del nascituro può essere sufficiente misurare la pressione sanguigna della futura mamma, prima ancora che resti incinta: quelle con la ‘massima’ più alta probabilmente finiranno per appendere alla porta un fiocco azzurro, mentre se i valori sono più bassi converrà attrezzarsi per il rosa.

L’endocrinologo Ravi Retnakaran e i colleghi del MSH hanno esaminato a partire dal 2009 la salute di un campione di 3.375 donne, prima della gravidanza, che stavano programmando per l’anno successivo. Le partecipanti sono poi state suddivise in due gruppi, con 1.692 donne che sono state sottoposte a controllo sistematico della pressione sanguigna, del colesterolo, dei trigliceridi e del glucosio nel sangue. Alcune partecipanti sono poi state escluse dallo studio perché trovate essere già in stato di gravidanza, così il gruppo sotto osservazione si è ridotto a 1.411. Queste sono state seguite per una media di 26,3 settimane prima della gravidanza.

Al termine dello studio, dalle donne partecipanti sono nati 739 maschi e 672 femmine. Preso atto di questo, i ricercatori hanno aggiustato i dati per età, istruzione, vizio del fumo, indice di massa corporea (BMI), girovita, colesterolo LDL, colesterolo HDL, trigliceridi e glucosio. L’analisi dei dati ha permesso ai ricercatori di scoprire che la pressione arteriosa sistolica nelle donne prima della gravidanza era più alta nelle donne che poi hanno partorito un maschietto rispetto a quelle diventate madri di una femminuccia (106 millimetri di mercurio contro 103,3 mm Hg).

Il valore della pressione sanguigna, secondo i ricercatori, “indica che la pressione sanguigna di una donna prima della gravidanza è un fattore precedentemente non riconosciuto, associato con la possibilità di partorire un maschio o una femmina – spiega Retnakaran in un comunicato stampa – Questa nuova intuizione può avere implicazioni sia per la pianificazione riproduttiva che la nostra comprensione dei meccanismi fondamentali alla base del rapporto tra i sessi negli esseri umani”.

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