
I primi movimenti fetali iniziano a sentirsi dalla 20^ settimana, continuano per tutta la gestazione e sono indice della buona salute del nascituro...
Calci, colpi e movimenti improvvisi; facciamo chiarezza sui movimenti del feto e quando il dolore (o il fastidio) a essi associato è sintomo di un problema di cui preoccuparsi.
I movimenti fetali sono soliti presentarsi a partire dalla ventesima settimana di gravidanza e da quel momento in poi, per tutto il resto della gestazione, saranno una costante con cui convivere. Fino alla trentaduesima settimana i movimenti fetali tendono ad aumentare, in quanto il bambino cresce e proporzionalmente si riduce lo spazio all’interno dell’utero.
Questa è una condizione normale così come che i movimenti fetali possano creare dei fastidi; diverso invece il caso in cui i movimenti fetali risultino dolorosi. In questi casi, infatti, è bene stare sempre molto attenti.
Il principale limite e problema nella comprensione dei movimenti fetali dolorosi, ancora prima di individuarne le cause, è legato a cosa si intende per dolore. Questa, infatti, è una realtà molto intima, personale e variabile da donna a donna. Spesso poi si corre il rischio di considerare normale una condizione dolorosa quando in realtà non dovrebbe essere così. Anche per questo è fondamentale approcciarsi con consapevolezza alla comprensione dei movimenti fetali e a fenomeni dolorosi a essi associati.
Per quanto i movimenti del feto questi dipendano da tantissimi fattori (motivo per cui è inutile contarli) ed è normale che con il passare delle settimane si intensifichino, tanto che dalla ventiquattresima settimana di gravidanza sono spesso percepibili anche esternamente e rilevabili dal partner.
I movimenti fetali sono avvertiti dalle donne come un calcio, un fruscio o un colpo e questa attività può provocare dolore o fastidio alle costole, alla pancia e alla vagina. Questi sono causati sia dall’aumento delle dimensioni del feto, ma anche dello sviluppo dei muscoli che, diventando più forti, rendono lo stesso movimento più fastidioso e percepibile.
Il dolore dei movimenti fetali, quindi, è un dolore localizzato che può essere acuto o sordo e che può provocare un intorpidimento della zona interessata. I movimenti fetali dolorosi dipendono da come è posizionato il bambino (e inizialmente anche dalla posizione della placenta) e, se staziona in una specifica posizione, questa può creare un indolenzimento della parte del corpo materno coinvolta.
Nella stragrande maggioranza dei casi i movimenti fetali dolorosi non sono un problema e non sono il sintomo di qualcosa che non va. Possono però essere confusi con altri dolori o, ancora, i movimenti fetali possono aumentare la percezione di altri fastidi, come nel caso del distacco della placenta o della rottura dell’utero.
Sebbene siano condizioni rare, i movimenti fetali dolorosi possono essere un segno precoce di queste condizioni gravi e il ricorso a un pronto soccorso è fondamentale per tutelare la salute di donna e bambino.
Generalmente i movimenti fetali si verificano maggiormente di pomeriggio e di sera, questo per due motivi. Innanzitutto perché durante il giorno e la notte il bambino tende a dormire di più (e quindi a essere meno attivo), ma anche perché durante il giorno le future mamme sono tendenzialmente più impegnate e percepiscono meno i movimenti del proprio bambino.
I dolori dei movimenti fetali, quindi, sono più evidenti nel pomeriggio e la sera, ma è importante saper distinguere se si tratta di dolori legati ai movimenti in sé, e quindi tendenzialmente innocui, o se il dolore è il segnale di qualche problema più grave sul quale intervenire.
È importante capire come il proprio corpo reagisce ai movimenti del feto e quando questi sono fastidiosi e sopportabili e quando, invece, sono causa di una condizione di forte dolore e disagio. È utile anche valutare l’effetto che essi causano a livello di dolore e fastidio in modo da individuare tempestivamente anomalie e cambiamenti repentini che possono essere il segnale di un problema più grave.
Molto dipende dall’epoca gestazionale (dolori nel terzo trimestre possono essere normali e legati alla crescita del feto rispetto a quelli in una fase precedente dove le capacità motorie del feto non dovrebbero essere capaci di provocare dolore) e, come detto, dalla percezione del dolore.
Un consiglio utile è quello, in caso di movimenti fetali dolorosi, di sdraiarsi su un fianco e vedere se, alleggerendo la pressione, in questa posizione si allevia il dolore. Come già detto, infatti, la maggior parte dei dolori dipendono dalla posizione che il feto assume durante il giorno.
Se questi dolori sono temporanei e localizzati non c’è motivo di preoccuparsi ed è sufficiente provare a sdraiarsi e ad assumere una posizione più comoda e favorire in questo modo anche il cambio di posizione del feto. Contrariamente se il dolore è insopportabile, improvviso, anomalo e continuativo, è sempre fondamentale contattare il proprio ginecologo o rivolgersi al pronto soccorso più vicino per approfondirne le cause e scongiurare condizioni più gravi e per le quali intervenire tempestivamente.
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