Anonimo

chiede:

Io e mio marito siamo reduci da una brutta separazione causa maltrattamenti in famiglia. Io ho avuto il coraggio di denunciare nonostante la mia famiglia fosse “vecchio stampo” e nonostante le mie gravi difficoltà economiche. Dopo 3 anni, essendo ancora innamorata e notando un cambiamento, ho dato alla mia famiglia una seconda possibilità e siamo tornati insieme.

I primi anni tutto bene, abbiamo già una bambina di 10 anni che chiede un fratellino e che soffre la solitudine in quanto non vi sono altri bambini in famiglia. Per amore di mia figlia parlo con mio marito e ci mettiamo alla ricerca. Primo tentativo fallito con aborto che io ho vissuto malissimo, dopodiché non riesco più a rimanere incinta. In questo periodo mio marito, che di suo non brilla per buon senso, diventa insensibile, mi umilia ricordando un po’ i vecchi tempi.

Finalmente rimango incinta, ho paura che tutto possa finire male, lui continua a ignorare questo momento delicato: durante la gravidanza io devo rivoluzionare la mia vita, e soprattutto smettere di fumare, ho bisogno di amore, di tranquillità. Ma lui continua ad ignorare tutto e dice pure che spera che la gravidanza si interrompa. Per il forte stress continuo a fumare 1/2 sigarette al giorno, non riesco perché sono debole e sembra che tutta la forza che ho sempre avuto sia svanita. Vivo male tutto questo, per avere tranquillità dovrei tacere e non avanzare mai nessun tipo di critica nei confronti di mio marito, altrimenti lui attacca. Sono disperata, non so con chi parlare. Come posso gestire tutto questo? Sono ancora alle primissime settimane e vedo nero davanti a me.

Buongiorno signora, da quanto mi racconta c’è un livello di alta aggressività e violenza nella dinamica con suo marito, prima fisica ora verbale mista a una continua insensibilità. Le sarebbe utile ragionare sul perché abbia scelto di avere un altro figlio con un uomo che ha dimostrato di avere poco tatto e sensibilità nei suoi confronti e sul fatto che la motivazione scatenante sia stata la volontà di sua figlia di non sentirsi sola. Chi in questo momento è terribilmente sola, come lei stessa dice, è proprio lei.

Sta vivendo in un modo terribile un momento che dovrebbe essere magico. Le suggerisco di cercare un aiuto psicologico quanto prima, per non sentirsi sola, avere qualcuno a cui raccontare ciò che vive e prova, essere aiutata a gestire lo stress e l’ansia, per elaborare l’aborto subìto, per dare un senso a tutte le scelte fatte e a gestire il grande senso di vuoto e di buco nero che vede davanti a sé. È importante per lei e per la salute del bambino non far passare altro tempo. I migliori auguri per la sua gravidanza e per la sua vita.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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