Anonimo

chiede:

Salve, sono una mamma molto preoccupata, ma vorrei capirne di più… Ho un bambino di 5 anni che frequenta la scuola dell’infanzia, e premetto che sono in gravidanza della seconda. La sua maestra qualche giorno fa mi disse di non volerlo iscrivere in prima elementare perché non lo riteneva maturo. Premetto che la scuola che frequenta mio figlio è composta da classi miste, cioè composta da bambini di 3, 4 e 5 anni. Mi spiegò che mio figlio se gli viene assegnato un compito lo porta avanti, però dopo un po’ si stufa e si dirige in un altro lato della classe dove vi sono bambini più piccoli che giocano. Questo potrebbe essere un segno di immaturità di mio figlio o un segno di disorganizzazione della scuola??? La maestra per legge può non mandarlo in prima elementare? Stamane ribadì lo stesso concetto anche davanti alle altre mamme, ed io preoccupatissima spiegai le mie ragione dicendo che la colpa non era solo dei bambini ma soprattutto della scuola, ovviamente lei la prese come un rimprovero, ma io non so che fare e soprattutto non so cosa sia meglio per mio figlio. Il bambino è nato 08 novembre 2006, se lo lascio frequentare la scuola dell’infanzia per un altro anno andrà in prima all’età di 7 anni e soprattutto sarà in una classe con le stesse condizioni di oggi (cioè con bambini più piccoli della sua età). Per favore aspetto ansiosamente una vostra e-mail, su come posso agire (in base alle leggi) e cosa sarebbe meglio per la psicologo del bambino. Grazie

Sono assolutamente d’accordo con la maestra di suo figlio relativamente al fatto di non mandare a scuola i bambini che sono nati a fine anno. Pochi mesi in meno possono costituire una grossa differenza tra bambino e bambino a livello di crescita, maturità, ovvero relativamente all’esser pronti o meno ad andare a scuola. Il passaggio dall’asilo alla scuola elementare è un passaggio molto grosso per i bambini, anche solo per il fatto di dover stare otto ore seduti ad un banco dopo essere stati abituati fino ad allora a giocare tutto il giorno. Se il bambino non è pronto, farà davvero tanta fatica ad adeguarsi alla scuola, e la frustrazione che vivrà non lo aiuterà a viversi bene il cambiamento e ad accettare con entusiasmo la scuola. Trovo inutile forzare i bambini a crescere prima del tempo. Dar loro un anno in più di asilo e permettere loro quindi di avvicinarsi alla scuola quando sono pronti e non prima, è un regalo che si fa loro, non gli si toglie nulla. Questo vale in senso generale. Ci sono poi bambini molto precoci, che nonostante siano nati a fine anno e quindi siano anagraficamente ancora “piccoli” rispetto ai compagni, sono però dotati di un’intelligenza ed una curiosità particolarmente brillanti e quindi sono pronti per la scuola, danno segni di annoiarsi all’asilo e di avere bisogno di stimoli nuovi, magari già sanno scrivere qualche lettera e scalpitano per imparare a leggere. In questi casi, che sono però la minoranza, penso che sia importante valutare se lasciare questi bambini all’asilo sia un regalo o più un dispetto, e mi confronterei con le maestre che, per il tipo di lavoro che fanno con i bambini, sono le persone più preparate per valutare se il bimbo è pronto o meno a stare a sedere, seguire per un tempo più lungo spiegazioni e compiti, etc. Se le maestre valutano che suo figlio non sia pronto io darei loro ascolto, a meno che lei non valuti suo figlio particolarmente avanti con lo sviluppo e particolarmente annoiato dal gioco e scalpitante di imparare, capace di stare a sedere e attento a spiegazioni e compiti più strutturati. Se le maestre le consigliano di aspettare, è per evitare a suo figlio una esperienza con la scuola improntata alla fatica (dovuta alle sue competenze non ancora mature abbastanza per le richieste della scuola) e alla frustrazione, non lo stanno bocciando, né stanno dando un giudizio negativo su di lui. Stanno semplicemente consigliando cosa è meglio per lui, basandosi sulla loro esperienza professionale e sulla loro conoscenza diretta di suo figlio. Spero riesca a riallacciare un rapporto di dialogo sereno e di collaborazione con le maestre per poter decidere con serenità insieme a loro cosa sia meglio per il suo bambino.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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