Anonimo

chiede:

Gentile dottore, Le chiedo un consiglio perché mi trovo fuori città per lavoro e non avrò possibilità di farmi visitare dal mio ginecologo per un altro mese: qui non conosco nessuno e per una visita in ospedale mi hanno detto che dovrò attendere qualche settimana. Premetto di utilizzare la pillola YAZ da luglio per curare la sindrome dell’ovaio policistico. Ho 25 anni, ho iniziato ad ottobre la mia attività sessuale e da allora non ho mai avuto pace passando da un fastidio all’altro. Quasi subito mi si è presentato un episodio acuto di bartolinite, che in un primo momento trovandomi all’estero ho curato omeopaticamente con il Mercurio solubilis e la Belladonna ottenendo un ridimensionarsi quasi immediato della ghiandola che inizialmente aveva le dimensioni di un mandarino cinese. In seguito alla visita ginecologica ho preso un antibiotico per 10 gg e, data la contemporaneità di un’altra infezione, ho fatto un ciclo di ovuli vaginali . Il riassorbimento è continuato per diverse settimane anche grazie al contemporaneo uso (suggerito dal ginecologo) di una crema all’ittiolo ed a un ciclo di impacchi con acqua calda e a dicembre sembrava sparito completamente. Ho cominciato allora ad avere grandi bruciori durante la minzione nel periodo del ciclo e che poi svanivano, per due mesi consecutivi, lasciando però un dolore persistente durante i rapporti sessuali. Il secondo mese il bruciore alla minzione si è intensificato e si è protratto ben oltre il ciclo, dunque ho creduto ad un episodio di cistite (non so se collegato ad un indebolimento generale dato da un altro ciclo di antibiotici a gennaio causa gastroenterite) che ho tentato di superare bevendo di più e prendendo tisane specifiche per la pulizia delle vie urinarie. Dopo un paio di giorni il bruciore è scomparso, ma ha lasciato un dolore persistente durante i rapporti. Su consiglio del farmacista, ho preso un integratore di fermenti lattici (Dicoflor elle B RC-14 GR-1) per migliorare la flora vaginale e ho fatto un ciclo di 6 giorni di Meclon (crema vaginale interna a base di metronidazolo e clotrimzolo). La cosa sembrava risolta, ma alla ripresa dei rapporti ho avvertito ancora un insopportabile dolore durante la penetrazione che non impedisce del tutto i rapporti ma permane per tutto il tempo, lasciando la parte indolenzita anche in seguito. Al momento le pareti vaginali sono gonfie e arrossate e la ghiandola di bartolini (la stessa di prima) sta riprendendo a gonfiare ed a rendermi difficoltoso camminare per cui penso di ricominciare con l’ittiolo e gli impacchi caldi. Non ho perdite di colori strani o maleodoranti. In attesa di poter fare una visita specialistica, c’è qualcosa che si sentirebbe di consigliarmi? È possibile che tutte queste cose sino collegate tra loro o che sia in atto un’infezione specifica che non è stata riconosciuta? Grazie per il suo tempo

Gentile signorina,
da quanto riferisce sembra che sia in atto una recidiva di bartolinite e quindi può tentare di “raffreddare” l’ascessualizzazione sia con terapia antibiotica per via generale che con ittiolo ed impacchi caldi localmente. Purtroppo talvolta ogni sforzo in tale direzione non ha successo e bisogna risolvere il problema chirurgicamente. Appena possibile, si sottoponga a visita ginecologica per decidere la condotta migliore da tenere nel suo caso. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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