Anonimo

chiede:

Gentile dottore, ho 41 anni e dopo circa tre anni di ricerca con – nel mezzo – una gravidanza arrivata naturalmente ma esitata in un aborto alla 11esima settimana, ora sono reduce da un tentativo di Pma miseramente fallito già durante la fase della stimolazione ovarica per mancata risposta alla stessa.

E questo è il punto e la mia conseguente domanda: la mia non è stata una scarsa risposta, ma proprio una riposta nulla. Perché né al primo monitoraggio dopo 5 gg di stimolazione né al successivo dopo 7 ho prodotto alcun follicolo, e l’endometrio è rimasto di circa 3 mm, con esito del dosaggio dell’estradiolo, eseguito contestualmente al primo controllo ecografico, di addirittura 9 pg/ml. Il protocollo di stimolazione adottato è stato il seguente:
– Progynova 1 cpr da 2 mg al mattino e una la sera per 6 gg in fase luteale del precedente ciclo, fino all’arrivo della mestruazione e poi interrotto;
– Dal 2* giorno di mestruazione Bemfola 225ui, meriofert 75 ui e provera g 10 mg 1 compressa al gg.

Eppure non è successo nulla. Non solo non ho risposto ma le ovaie, a detta dei medici, sembrano essere in una fase di stallo, come addormentate. Ora vi chiedo, considerato che la mestruazione, seppur non più sempre regolarissima come anni fa, arriva comunque ogni mese e ne percepisco perfettamente i sintomi (perdite tipiche, dolore ovarico a destra o sinistra etc.), la mia impressione è che questo trattamento su di me sia stato quasi controproducente; infatti anche ad oggi, dopo alcuni giorni dall’interruzione della stimolazione, sembra non ci sia nessuna ripresa di attività spontanea.

Come si spiega una cosa del genere? È possibile che questi farmaci su di me abbiano avuto addirittura l’effetto contrario a quello per il quale sono stati utilizzati? E – ultimo quesito – in una situazione del genere  dopo quanto tempo dovrebbe riprendere un’attività ovarica spontanea? Grazie dell’attenzione e dei chiarimenti che vorrete fornirmi.

Salve, per poter rispondere di forma corretta a tutti i quesiti sarebbe necessario conoscere più dati ed in particolare la valutazione della sua riserva ovarica (conteggio dei follicoli antrali e dosaggio di FSH, Estradiolo ed ormone antimulleriano fra il giorno 2 e 4 della stimolazione ovarica).

Quando le nostre pazienti hanno una ridottissima riserva follicolare (AMH <0,5 ng/ml e conteggio dei follicoli antrali inferiore a 5) è comune la mancata risposta (circa il 30%). In questi casi bisogna tenere duro e valutare di ripetere la stimolazione con protocollo differente a quello previo. Valuterei di realizzare la stimolazione con soppressione in fase lutea previa con un agonista e stimolare successivamente con doppia gonadotropina (300 UI di una follitropina alfa o beta + 150 UI di una menotropina).

Effettivamente a volte la paziente riesce ad ovulare spontanemente e non ottenere risposta nemmeno di un follicolo con stimolazione ovarica controllata. Non si tratta di errore medico né di altro; le sue ovaie non hanno “preferito” questa combinazione di farmaci.
Qualora cambiando farmaci e tipo di stimolazione la risposta fosse la stessa valuterei con il suo ginecologo un percorso di donazione di ovuli. La sua attività ovarica riprenderà un ritmo normale dopo circa un mese dalla sospensione dei farmaci (è normale e non se ne deve preoccupare).

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Ginecologo