Anonimo

chiede:

Gentilissimi Dottori, ho 32 anni e il 16 luglio è nato il mio primo
bambino. Ho avuto un parto cesareo alla 36ma settimana perché si sono rotte le acque e dopo sei ore di travaglio c’è stata sofferenza fetale. Il bambino è nato
piccolo per l’epoca (1,9Kg). Premetto che sono rimasta incinta subito dopo un
intervento di laparoscopia perché ho sofferto di endometriosi. La gravidanza è andata benissimo, gli esami sempre perfetti, il peso ottimale (sono aumentata di 12 Kg, partendo da 48Kg). All’ecografia fatta alla 34ma settimana mi era stato detto che il bimbo
era un po’ piccolino, infatti avrei dovuto ripetere l’eco proprio il giorno in cui invece è nato.
Dopo una settimana dal parto mi è salita la pressione fino a valori
150/100, mi sono state trovate tracce di proteine nelle urine e transaminasi alterate. Ho fatto una breve terapia e dopo nemmeno un mese tutto è rientrato nella norma. Inoltre l’esame istologico ha riscontrato “infarti multipli della
placenta”. Mi è stato detto che probabilmente stavo andando incontro a gestosi. Le
mie domande sono: -come è possibile che i sintomi si siano scatenati dopo il parto, visto
che al momento del ricovero la pressione era normale e una settimana prima gli esami erano a posto? -da cosa possono essere stati causati questi infarti della placenta
(stress? altre causa patologiche? possono verificarsi durante il travaglio?)? -potrebbero ripetersi queste cose in una seconda gravidanza? Mi scuso se mi sono dilungata, ma sto cercando queste risposte da tre mesi ormai, per favore datemi una risposta…
Grazie

Gentile Sebastiana,
purtroppo anche nel postpartum e nell’immediato puerperio possono
manifestarsi queste alterazioni e non è del tutto lontana l’ipotesi della
gestosi e forse di un inizio di HELLP syndrome, specie se ha avuto anche un
calo delle piastrine. Le alterazioni riscontrate a carico della placenta
sono comuni nei casi di insufficienza placentare. Faccia passare qualche
anno prima di intraprendere una prossima gestazione, che sarà bene far
seguire da un centro o da un ginecologo esperto in gravidanza a rischio, non
mancando di fare ampio ricorso alla flussimetria, sia delle uterine al
momento della strutturale, sia del distretto feto-placentare nei mesi
successivi. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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