Anonimo

chiede:

Salve dottoressa, mi chiamo Claudia ed ho 34 anni, da circa 8
settimane ho scoperto di essere rimasta incinta. Il problema è che da
circa un anno e mezzo il rapporto con mio marito è in crisi. Nonostante
ciò abbiamo, stupidamente, ad avere rapporti non protetti. Lui aveva ed ha
tuttora una prostatite, molto probabilmente causata da cause psicologiche
(così si è espresso l’andrologo).Già la notizia di una gravidanza non mi
ha reso particolarmente felice visto la situazione; tutto è peggiorato
quando mio marito mi ha detto che pensa che questo figlio non sia suo, a
causa del suo stato!! . Mi sono vista crollare il mondo addosso anche
perchè non ho mai tradito mio marito. Visto la situazione ho fatto il
foglio di interruzione di gravidanza, parlandone naturalmente con mio
marito che inizialmente era d’accordo. Stamattina mi ha chiesto di
ridiscutere la nostra decisione e con gli occhi lucidi mi ha detto che
vorrebbe che io non abortissi, anche perchè lui è figlio unico e vorrebbe
dare un fratellino a nostra figlia di tre anni e mezzo. Dal canto mio io
preferisco farlo ugualmente, perchè come gli ho spiegato vorrei prima che
le cose si sistemassero tra di noi e poi pensare eventualmente ad un altro
figlio. Anche perchè secondo me far nascere un bambino in un matrimonio in
crisi non aiuta anzi ho paura che possa peggiorare la situazione, e non mi
sembra giusto per il bambino nascere in una situazione così. So che è
molto soggettivo ma le chiedo un consiglio a riguardo, sono confusa e
indecisa.
La ringrazio sin d’ora per la sua cortese attenzione

Carissima Claudia, sono d’accordo con lei sul fatto che la nascita di un
altro figlio in un matrimonio in crisi potrebbe far precipitare la
situazione di coppia. Capisco anche il suo chiedersi se sia giusto far
nascere un bambino in una situazione di crisi coniugale. Non so se però la
domanda messa così possa aiutarla: sono molti i bambini che nascono in un
momento di coppia difficile, così come capita che le coppie “scoppino” poco
dopo la nascita di un bambino. Le alternative sono tre: o la coppia resta
insieme “per il bene del bambino” e il piccolo in questione inizia a bere
dolore, tensione e rabbia insieme al latte materno (la situazione peggiore),
o la coppia con la nascita del bambino ritrova nuovo entusiasmo ed un nuovo
equilibrio e resta insieme offrendo al piccolo un’atmosfera serena, o la
coppia si lascia e in questo caso il bambino non vivrà né traumi di liti
continue, né il trauma della separazione, nascerà di fatto in una situazione
già definita, in cui i genitori non vivono insieme ma auspicabilmente sono
entrambi affettuosi e presenti con il piccolo. Sicuramente la situazione
ideale in caso di un matrimonio in crisi in concomitanza di una nascita. Non
le sto ovviamente suggerendo di separarsi, ma di non fermarsi ai luoghi
comuni. È vero che la cosa migliore per un bambino è nascere in una famiglia
che si ama e in cui regna l’armonia, ma è un dato di fatto che non è questa
la situazione che lei e suo marito state vivendo. Allora, più che chiedersi
se è giusto far nascere un bambino adesso, si chieda che evoluzione pensa
che il suo matrimonio avrà nel prossimo futuro, e cosa lei si sentirebbe in
grado o meno di affrontare. Un matrimonio in crisi con un neonato appena
arrivato? Una separazione e quindi occuparsi da sola del piccolo? Oppure
pensa che questa possa essere l’occasione di un riavvicinamento con suo
marito? Se non riesce a darsi una risposta da sola, si rivolga ad un
professionista per un counselling che le permetta di scegliere il più
serenamente possibile della sua vita. Spero di esserle stata di qualche
aiuto. Un cordiale saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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