Gentili Genetisti, sono nella situazione di dover ricorrere a inseminazione eterologa presso clinica estera a causa di gravi problemi di infertilità del mio compagno. Un parente del mio compagno si è offerto come donatore ma abbiamo un serio dubbio: la sua ètà è di 50 anni e, per quanto goda di ottima salute, esami medici ineccepibili e forma fisica eccellente, ci hanno spaventati alcuni articoli relativi a studi americani su una possibile correlazione tra l’età avanzata del padre e autismo o problemi cognitivi nel bambino. Potreste darmi cortesemente un vostro parere in merito? Secondo voi possiamo tentare in sicurezza con il seme del donatore di 50 anni o è più sicuro chiedere alla clinica seme di un donatore più giovane? Vi ringrazio e porgo cordiali saluti
Egr Sig.ra Anna,
le leggi che regolano la selezione dei donatori di seme sono molto rigide. Infatti, in genere, solo 1 donatore su 15 passa le “selezioni”. Tali criteri indicano un’età tra i 18 e i 45 anni, assenza di malattie croniche, ereditarie, infettive, psicologiche, comportamentali. Il donatore deve essere sottoposto a diversi esami che soddisfino i requisiti per la donazione. Anche quando gli esami risultano negativi, questi vanno ripetuti dopo 6 mesi. Il limite di 45 anni, tra l’altro confermato di recente dal Ministero della Salute, non è imposto a caso. La qualità dello sperma, dopo questa età, potrebbe incidere negativamente sul patrimonio genetico di un bambino. Al di là di quanto pubblicato nella letteratura scientifica (i risultati di alcuni studi sono stati confermati nella pratica), in particolare, non è garantita la normale struttura del corredo cromosomico dello spermatozoo. E questo potrebbe incidere anche sulla percentuale di successo della fecondazione assistita. Spero di esserle stato di aiuto.
Cordialmente
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento