Anonimo

chiede:

Buongiorno, la mia bambina è affetta dalla sindrome di Down. Io e mio marito ne eravamo pienamente consapevoli durante la gravidanza ma io non me la sono sentita di abortire. Avevo già 40 anni e desideravo tanto diventare mamma: non appena l’ho vista, poi, ho subito capito che il suo arrivo è stato un dono immenso. La amo moltissimo e siamo molto attaccate l’una all’altra.

Il problema, in tutto questo, è mio marito: la mia bimba ha già due anni ma sento che mio marito si sente a disagio con lei, e ho paura che possa lasciarci entrambe perché non sa come affrontare la situazione. Ho cercato di parlargli ma con me non si apre. È tuttavia palese che con la nostra bimba si comporti in modo forzato. Cosa posso fare? So che la piccola sente che c’è qualcosa che non va, e infatti è molto attaccata a me.

Cara mamma, accettare che un figlio non sia come lo avevamo sognato e immaginato è un duro colpo per molti genitori. Nel caso di suo marito, probabilmente, quest’accettazione non è ancora avvenuta e la cosa gli impedisce di vivere la paternità in modo sereno e appagato, come sta invece succedendo a lei. I motivi per cui suo marito potrebbe essere bloccato potrebbero essere molti, e se lui è chiuso ad un dialogo, provi lei intanto a cercare un aiuto psicologico per sé. In questo modo potrà essere aiutata a gestire questa situazione familiare, potrà avere i mezzi per proteggere sua figlia dal distacco paterno e infine, se lui sarà d’accordo, potrà proporre un aiuto per entrambi, volto sia a ricucire la vostra coppia che a vivere serenamente la vostra famiglia. I migliori auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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