Alice

chiede:

Salve, mi presento. Mi chiamo Alice e ho una bambina di 2 anni e mezzo. Viviamo all’estero e non abbiamo né genitori né parenti che possano darci una mano. Emma frequenta l’asilo da agosto e i primi 2 mesi sono rimasta con lei per non farle vivere in modo traumatico il distacco, in quanto ogni volta che non mi vedeva piangeva.

Piano piano ha imparato a stare da sola, anche a pranzare e dormire all’asilo. Il problema però è che non fa pipì: riesce a trattenerla anche 6 ore, pur avendo dolori alla vescica. Non appena arriviamo a casa, si lascia andare. Abbiamo chiesto al pediatra e fisiologicamente la bambina sta bene poiché a casa è tutto regolare.

Sotto consiglio dell’asilo abbiamo avuto un consulto psicologico e secondo la dottoressa dovremmo fare stare la bambina il più possibile fuori casa a contatto con altri bambini in altri ambienti, in modo da distrarla a piccole dosì cosicché possa lasciarsi andare nel fare pipì.

Data la situazione attuale, quest’anno abbiamo preferito non viaggiare, limitandoci ad andare allo zoo, parco giochi e lunghe passeggiate. Fino a maggio, quando siamo stati un’intera giornata fuori casa: ha fatto pipì tranquillamente. Da quando ha iniziato l’asilo è emerso questo problema. Cosa possiamo fare?

Gentile Alice, ho letto con attenzione e scrupolo questo suo scritto e penso che se non ci sono problematiche fisiologiche: non resta che occuparsi degli aspetti psicologicim che i bambini cosi piccoli generalmente manifestano proprio attraverso il loro corpo.

Trattenere la pipì, per esempio, è solitamente tipico di quei bambini che faticano a gestire la rabbia: uno psicologo dell’età evolutiva potrebbe esservi di grande aiuto per capire la causa alla radice e sbloccare la bambina. Un caro saluto.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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