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Grazie all'esame dei livelli di concentrazione dell’alfafetoproteina (AFP) nel sangue è possibile verificare la presenza di alcune patologie malformative del feto.
Questo esame si svolge analizzando i livelli di concentrazione di tre proteine, tra cui proprio l’alfafetoproteina (gli altri due sono l’estriolo non coniugato e la gonadotropina corionica).
Come detto, l’alfafetoproteina (AFP), è una proteina che si trova nel plasma del feto, la parte liquida del sangue. È importante sottolineare come il test dei valori dell’AFP può essere svolto sia durante la gravidanza che in età adulta.
La sua misurazione, infatti, consente di ottenere anche informazioni sull’evoluzione di diverse patologie tumorali. In merito all’alfafetoproteina in gravidanza, parliamo di un test utile principalmente per ottenere informazioni sulla presenza di eventuali anomalie legate alla chiusura del tubo neurale.
L’alfafetoproteina è costituita per il 4% da carboidrati ed è prodotta all’interno del fegato e del sacco vitellino durante lo sviluppo del feto.
Durante la gravidanza il controllo dei livelli di alfafetoproteina nel sangue è utile anche perché essi tendono a scomparire nei primi anni di vita del bambino. In età adulta, poi, tendono ad assestarsi a valori minimi.
I livelli di alfafetoproteina aumentano in maniera esponenziale dal secondo trimestre di gravidanza, al punto che i valori possono essere rilevati anche all’interno del sangue materno, consentendo in questo modo di effettuare le analisi con un normale prelievo di sangue.
Per svolgere il test dei valori di concentrazione dell’AFP è necessario eseguire un prelievo (a digiuno) del sangue materno. In alcuni casi (se si sospettano patologie al feto) il test dell’alfafetoproteina durante la gravidanza viene svolto direttamente sul liquido amniotico, che viene prelevato durante l’amniocentesi.
importanti precisazioni sugli esami legati al valore dell’alfafetoproteina durante la gravidanza sono riportati nelle Linee guida del Ministero della Salute sulla gravidanza fisiologica:
L’alfafetoproteina ha un’accuratezza diagnostica inferiore nell’identificazione dei difetti del tubo neurale rispetto all’ecografia eseguita di routine. Non ci sono prove di ricadute su esiti di salute, sebbene l’introduzione dell’alfafetoproteina nello screening abbia portato a una riduzione del numero di bambini nati a termine con difetti del tubo neurale.
Questo test è utile per valutare le variazioni dell’alfafetoproteina nel sangue. Serve in tutti quei casi in cui si sospettano delle malattie congenite del feto e dei difetti di chiusura del tubo neurale.
Bisognare ricordare che l’esame dei valori dell’AFP non può essere considerato come un test diagnostico completo. Allo stesso tempo, però, permette al medico di avere informazioni utili per prescrivere esami più approfonditi.
I valori dell’AFP in gravidanza non sono assoluti ma, come detto, vanno valutati insieme ad altri esami più approfonditi. Inoltre ci sono fattori e cause che possono portare a dei falsi positivi (soprattutto nell’aumento dei valori) e a condizionare l’interpretazione dei risultati.
Il fumo della sigaretta o l’eventuale presenza di gravidanze multiple possono portare variazioni ai livelli di AFP in gravidanza.
Inoltre, per una corretta interpretazione dei risultati, è necessario che il calcolo dell’età gestazionale sia corretto, così come devono essere tenuti in considerazione l’età e il peso della donna. Infine, sempre il Ministero della Salute sottolinea come il test dell’alfafetoproteina abbinato all’indagine ecografica per individuare difetti del tubo neurale non è raccomandato”.
Nel caso in cui, durante le analisi, si riscontrassero livelli di alfafetoproteina in gravidanza alti, il sospetto (che va sempre confermato o smentito da altri esami) è quello di essere in presenza di malformazioni del feto come la spina bifida.
L’alfafetoproteina è un marcatore biochimico utilizzato per lo screening prenatale. Livelli bassi dell’alfafetoproteina possono essere legati alla presenza della sindrome di Down (Trisomia 21).
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