Feci galleggianti: cosa dice sulla salute tua o di tuo figlio la cacca che galleggia

In alcuni casi le feci galleggianti sono segno di un problema di salute. Ecco quando preoccuparsi e cosa fare nei bambini e negli adulti.

La defecazione, spiega la Società Italiana di Chirurgia Colo-Rettale (SICCR), è l’atto fisiologico volontario tramite il quale vengono espulse le feci. Queste contengono non solo gli scarti alimentari, ma anche i prodotti dei batteri presenti nella flora intestinale. Non si tratta solo di espellere ciò che il corpo non utilizza, ma di completare un processo complesso e vitale: l’eliminazione dei residui della digestione e dei prodotti di scarto del metabolismo batterico intestinale. Attraverso le feci, il corpo si libera di sostanze che, se trattenute, potrebbero accumularsi e creare disagi o, nei casi più gravi, favorire infiammazioni o alterazioni del microbiota.

Defecare regolarmente è quindi un segno di funzionalità intestinale equilibrata. Permette all’organismo di mantenere pulito e funzionante l’ultimo tratto dell’apparato digerente, contribuendo anche all’equilibrio del sistema immunitario, che ha proprio nell’intestino uno dei suoi centri principali. È un atto volontario, ma anche profondamente regolato da meccanismi neurologici, ormonali e dietetici.

Sebbene, soprattutto negli adulti, l’osservazione delle feci non sia un’abitudine comune, è in realtà un mezzo utile per comprendere il proprio stato di salute. Dalla forma, dal colore e dalla consistenza delle feci, infatti, è possibile comprendere molto del proprio stato di salute o quello del proprio bambino. Per esempio, può capitare che le feci non affondino ma galleggino, un fenomeno che può essere del tutto normale o, in alcuni casi, suggerire un’alterazione nella digestione o nell’assorbimento dei nutrienti. Vediamo cosa sapere sulle feci galleggianti.

Cosa sono le feci galleggianti

Normalmente, riporta il portale NewsMedicalToday, le feci affondano sul fondo del water in quanto sono più dense dell’acqua. Se le feci galleggiando rimanendo sulla superficie dell’acqua questo potrebbe essere associato a un problema di salute sottostante. Se il galleggiamento è occasionale solitamente non vi è motivo di preoccupazione, se invece il fenomeno è persistente potrebbe indicare una condizione sottostante da indagare. La principale causa per cui le feci galleggiano è da individuare nell’eccessiva presenza di gas.

A differenza di quanto si pensava in passato, è il gas e non il grasso, a far galleggiare le feci. Come riportato dalla BBC, gli studi condotti in materia hanno evidenziato che una volta degassate, le feci galleggianti pesano quanto quelle che affondano. Il gas responsabile del galleggiamento può essere prodotto dall’eccessiva fermentazione batterica che si verifica durante la digestione soprattutto quando si assume un’eccessiva quantità di fibre.

Anche una cattiva digestione o disturbi nell’assorbimento dei grassi possono causare le feci galleggianti. La presenza di grasso nelle feci (steatorrea) è nelle donne in gravidanza uno dei sintomi di colestasi gravidica, una condizione che nell’ultimo trimestre di gravidanza che in alcuni casi può provocare conseguenze molto gravi per il feto.

Feci galleggianti nei bambini

Le feci galleggianti nei bambini sono spesso voluminose, pallide e maleodoranti. Questo fenomeno, come riportato in uno studio pubblicato su Pediatrics in Review, è dovuto soprattutto a malassorbimento all’aumento della produzione di gas intestinale. Le principali cause sono: steatorrea, insufficienza pancreatica, deficit di bile o difetti nella sua circolazione, malattie intestinali ed eccesso di gas intestinale. Le patologie che possono provocare questi sintomi sono la fibrosi cistica, la pancreatite cronica, la sindrome di Shwachman-Diamond, la celiachia, il morbo di Crohn, le infezioni intestinali croniche e le sindromi da villi atrofiati.

Oltre alle feci galleggianti si possono avere diarrea (cronica o persistente), dolori e gonfiore addominale, abbondante flatulenza, scarsa crescita, segni di carenze vitaminiche (soprattutto vitamina D, vitamina K, vitamina E).

Le possibili conseguenze vanno da malnutrizione, carenze di vitamine e minerali, ritardo nella crescita e nello sviluppo puberale e complicanze specifiche associate a ciascuno di questi rischi. Per arrivare alla diagnosi con la comprensione della causa si eseguono solitamente gli esami delle feci, quelli ematici (emocromo, albumina, ferro, vitamine liposolubili, anticorpi anti-transglutaminasi) e il test del respiro all’idrogeno per verificare l’eventuale intolleranza a lattosio o fruttosio. Nei casi in cui si sospettasse un danno ai villi si ricorre all’endoscopia con biopsia intestinale.

Il trattamento, invece, dipende ovviamente dalla causa sottostante e può prevedere una supplementazione di vitamine, una dieta priva di glutine, una terapia antibiotica o la riduzione (o l’esclusione) degli zuccheri non tollerati.

Feci galleggianti negli adulti

Se nei bambini prevalgono cause genetiche, infettive e infiammatorie, negli adulti pesano di più le alimentari e quelle legate alle patologie acquisite. In modo particolare le principali cause, come spiegato in questo studio, dipendono dalle abitudini alimentari (eccesso di fibre o grassi, consumo di bevande gassate, assunzione di legumi), dai disturbi funzionali (come il colon irritabile), il malassorbimento successivo a interventi chirurgici (come il bypass gastrico) e diverse patologie (pancreatite cronica, cancro al pancreas, cirrosi, malattie delle vie biliari, morbo di Crohn o resezioni intestinali).

Negli adulti i sintomi più comuni di feci galleggianti, oltre alle caratteristiche delle feci, sono: dolore addominale, perdita di peso, diarrea e stitichezza. A differenza dei bambini negli adulti il rischio maggiore è legato all’insorgenza di malattie croniche sottostanti (pancreatite, neoplasie, epatopatie) e complicanze metaboliche (calcoli renali da ossalato, deficit vitaminici). Per la diagnosi si ricorre più spesso all’ecografia, alla TAC, alla colonscopia e, oltre agli esami di base, ai test pancreatici e alle indagini epatiche. Il trattamento si basa prevalentemente sulle modifiche alla dieta e il ricorso, in base alla causa, alla terapia farmacologica o all’intervento chirurgico.

Feci galleggianti: quando preoccuparsi

Solitamente la presenza di feci galleggianti non è indice di un problema. La preoccupazione e la necessità di consultare il medico, suggerisce la Cleveland Clinic, arriva nel caso in cui le feci galleggianti non sono sporadiche, in caso di perdita di peso involontaria, stitichezza o diarrea cronica, urina molto scura, presenza di sangue nelle feci e in presenza di sintomi riconducibili alla pancreatite come febbre, dolore nella parte superiore dell’addome che si diffonde alla schiena, gonfiore addominale, nausea e vomito.

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