
Sculacciate e urla provocano un minore sviluppo del cervello del bambino
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Le crisi epilettiche nei bambini sono delle convulsioni involontarie dovute a scariche elettriche che si verificano in aree del cervello che possono essere più o meno estese.
Le crisi epilettiche sono fenomeni che possono manifestarsi con alterazione dello stato di coscienza e con movimenti involontari e che sono caratteristiche di una malattia nota come epilessia.
Di solito, hanno breve durata (nell’ordine dei secondi o comunque di pochi minuti). La crisi si verifica in seguito a una forte scarica elettrica che può interessare una zona più o meno vasta di neuroni cerebrali. Possiamo distinguere:
Oltre che in base alle caratteristiche cliniche, le crisi epilettiche possono variare anche in base alla frequenza, all’intensità e alla durata. Avere una singola crisi epilettica non significa necessariamente soffrire di epilessia: il fenomeno interessa fino al 10% delle persone in tutto il mondo. Se invece se ne verificano due o più, si può parlare della malattia.
In oltre il 60% dei casi di epilessia, l’esordio è in età pediatrica. Le cause delle crisi epilettiche possono essere diverse e sono in parte ancora non note. Possono essere dovute a:
Molte volte nei bambini le crisi epilettiche nel sonno vengono confuse con fenomeni di parasonnia, un termine utilizzato per indicare altri disturbi del sonno tra i quali il sonnambulismo, il digrignamento dei denti e la sindrome delle gambe senza riposo.
Se al risveglio del bimbo si notano sonnolenza insolita, mal di testa, vomito o il letto è bagnato, si può sospettare che ci sia stata una crisi notturna. Ma per arrivare a una diagnosi servono indagini più accurate.
Le crisi convulsive possono essere difficili da riconoscere nei neonati. Alcuni sintomi sono:
Mentre, nei bambini piccoli possono verificarsi:
Quando un bambino ha le convulsioni, occorre evitare che si faccia involontariamente del male durante la crisi adottando alcune misure cautelative. Occorre:
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