
Divieto o educazione? Come comportarsi di fronte alle nuove tecnologie? Per i genitori questa è una sfida molto grande che non può però essere r...
Il parental control è uno strumento fondamentale per proteggere i bambini mentre navigano online: ecco come farlo e perché.
Secondo la XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Tempi digitali”, condivisa da Save The Children il 15 novembre 2023,
In Italia il 78,3% di bambini tra gli 11 e i 13 anni utilizza internet tutti i giorni e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone. Si abbassa sempre di più l’età in cui si possiede o utilizza uno smartphone, con un aumento significativo di bambini tra i 6 e i 10 anni che utilizzano il cellulare tutti i giorni dopo la pandemia: dal 18,4% al 30,2% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22.
Questo significa che una fascia sempre più ampia di giovani e giovanissimi è esposta al rischio di incontrare contenuti inappropriati durante la navigazione. È importante tutelarli, cercando di limitare (nella consapevolezza che è impossibile bloccarli del tutto) questi contenuti.
È possibile farlo con gli strumenti di parental control, ovvero quei sistemi – che possono essere integrati in alcuni device o piattaforme o che possono essere messi in atto attraverso app e tool specifici – che permettono di regolare una serie di impostazioni per rendere più sicura la navigazione online, ad esempio bloccando l’accesso a determinati siti o a determinati contenuti individuati come non adatti all’età, bloccare le chat o alcune funzionalità specifiche.
Divieto o educazione? Come comportarsi di fronte alle nuove tecnologie? Per i genitori questa è una sfida molto grande che non può però essere r...
Secondo il rapporto del 2018 “Accesso, usi, rischi e opportunità di internet per i ragazzi italiani. I primi risultati di EU Kids Online”, i rischi principali a cui sono esposti i bambini online sono “i contenuti inappropriati (soprattutto quelli legati all’ostilità e al razzismo), l’hate speech, l’esposizione a contenuti pornografici e il sexting”.
Il 19% degli intervistati era stato testimone di episodi di cyberbullismo, mentre 3 su 10 tra i ragazzi di 11-17 anni ha visto online messaggi d’odio o hate speech legati al colore della pelle, alla nazionalità o alla religione. Il 7% aveva ricevuto messaggi sessuali (sexting), mentre era cresciuto rispetto alla rilevazione precedente il numero di chi era stato esposto a contenuti pornografici: il 31% di ragazzi di 9-17 anni e il 51% degli adolescenti di 15-17.
Il rischio più diffuso secondo il report rimaneva l’esposizione a contenuti user generated negativi (NUGC), sperimentato dalla metà dei ragazzi di 11-17 anni, che hanno visto
immagini violente o cruente (come persone che fanno del male a altre persone o a animali) (36%); siti o discussioni che promuovono il razzismo e la discriminazione di erti gruppi perché hanno un colore della pelle diverso o una diversa nazionalità, religione, o orientamento sessuale (33%); siti dove si discute di auto-lesionismo (22%) o di anoressia e bulimia (21%).
Ma a volte i rischi dallo schermo possono passare alla realtà: il 27% dei ragazzi di 9-17 anni, infatti, era in contatto su internet con persone che non ha mai incontrato offline e il 9% è andato a conoscere di persona qualcuno che aveva conosciuto su internet.
Ma con l’allargamento della platea dei giovani che accedono a internet è legittimo aspettarsi che anche tutte queste percentuali siano in crescita.
Le ultime ricerche confermano che usare lo smartphone sin da piccoli crea dipendenza e con il tempo "Avremo sempre più adulti iperattivi oppure te...
I provider Internet possono offrire il parental control. In alcuni casi, ad esempio, è possibile utilizzare un filtro del provider Internet per controllare i contenuti che possono essere visti, talvolta con impostazioni diverse per ciascun utente e configurare qualsiasi dispositivo connesso alla banda larga domestica. Questo ciò riguarda solo l’accesso a Internet tramite WiFi: se viene utilizzato 4G o 5G ecc. per connettersi, è necessario controllare le impostazioni anche sul dispositivo mobile.
Tutti i cellulari, tablet e computer dispongono di impostazioni di parental control, anche se possono differire da dispositivo a dispositivo. Le principali sono:
Sui dispositivi Apple sono disponibili funzionalità per i genitori legate a un account che permettono di impostare restrizioni sui contenuti e sulla privacy, impedire gli acquisti, consentire o impedire il download app e altro ancora.
Anche molti social media, app e servizi online come i servizi di streaming di film e TV hanno funzionalità integrate come:
Queste funzionalità sono generalmente disponibili tra le impostazioni di ciascun servizio – di solito sotto la voce “impostazioni”, privacy, sicurezza o termini legati a “famiglia”. Anche i siti web dei vari provider possono essere una guida per capire come impostarli. Facebook, ad esempio, ha un portale Genitori che aiuta a spiegare le funzionalità disponibili, mentre per Netflix è necessario visitare il sito Web per impostare il controllo genitori (è bene farlo non appena viene creato un account!).
Guardare la TV, giocare ai videogiochi, con lo smartphone o col computer prima di andare a letto può essere dannoso. Lo hanno sottolineato le paro...
Su Microsoft Family Safety, creando un gruppo familiare è possibile gestire molte impostazioni, come impostare limiti di tempo di utilizzo, bloccare contenuti inappropriati, ricevere report sulle attività, impostare limiti per app e giochi e altro ancora.
YouTube permette sia di impostare delle restrizioni su un profilo “da adulti” sia di scaricare l’app YouTube Kids, pensata per “mettere a disposizione dei bambini un ambiente più sicuro”.
Poiché la maggior parte delle console di gioco dispone di un accesso a Internet, i bambini possono chattare con altri giocatori o effettuare acquisti nel gioco. Su molte console è presente il parental control che consente di gestire quali funzionalità sono disponibili, ad esempio:
Alcuni giochi consentono anche di modificare le impostazioni per quel singolo gioco.
Tool e app non bastano: è essenziale parlare con bambini e adolescenti delle loro attività online, in modo che sappiano cosa fare se incontrano contenuti inappropriati. Fornire loro strategie adeguate all’età per affrontare questo problema – dal semplice girare il tablet/telefono o andare a chiamare un adulto, al fare una segnalazione online utilizzando i canali di segnalazione ufficiali – gli insegnerà non solo a cercare di evitare contenuti non adatti alla sua età, ma a gestire la situazione in caso questo accadesse.
L’educazione digitale dei bambini deve iniziare sin dai primi contatti con i dispositivi – che secondo i suggerimenti dell’OMS non dovrebbero mai avvenire prima dei 18 mesi – in modo che possa acquisire sempre maggiore consapevolezza degli strumenti che sta utilizzando. Inizialmente dovrà essere in genitore a guidarlo e affiancarlo, lasciando che acquisisca maggiore autonomia.
Secondo i dati, però, in Italia siamo ancora molto indietro su questo fronte. Dice ancora il rapporto di Save The Children, infatti, che
nella mappa europea sulle competenze digitali dei 16-19enni, l’Italia si posiziona quart’ultima: la quota di giovanissimi con scarse o nessuna competenza è del 42%, contro una media europea del 31%. Se guardiamo ai giovanissimi che hanno acquisito elevate competenze digitali, gli italiani sono poco più di 1 su 4 (il 27%), a fronte del 50% dei coetanei francesi e del 47% degli spagnoli. Il dato medio italiano nasconde ampi divari territoriali, con il Sud che ha oltre la metà dei ragazzi con scarse o nessuna competenza (52%) e il Nord e il Centro più vicini ai valori medi europei (34% e 39%).
La cosa fondamentale da tenere presente è che sebbene il parental control sia uno strumento fondamentale come tutti i tool ha delle limitazioni, quindi non dovrebbe essere immaginato come la soluzione definitiva, ma come una parte del modo in cui possiamo aiutare a proteggere i bambini online. Per questo, oltre all’educazione digitale, è importante seguire altri suggerimenti per massimizzare le possibilità di tenerli al sicuro dai contenuti inappropriati.
I bambini si avvicinano sempre più presto ai dispositivi tecnologici, che utilizzano con grande familiarità, questo non può che rendere più evi...
I ricercatori hanno notato come, nelle scuole e in famiglia, non risulti esserci una sufficiente formazione, anche pratica, che renda i più piccol...
Sono i risultati di un'un'indagine presentata a Catania, al congresso della Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (Siccup). "Un uso ecc...
Non solo visite di controllo tramite chiamate video, ma anche orologi, magliette e tatuaggi che indicheranno al medico i valori che si desiderano m...
I nuovi dispositivi tecnologici possono essere un validissimo aiuto per monitorare i cambiamenti del corpo, le sensazioni, e anche i malesseri come...
Il lockdown ha modificato il modo di fare la spesa, anche in farmacia. Comqura è la piattaforma che consente di ordinare farmaci e dispositivi med...
Tutto quello che c'è da sapere sulle malattie reumatiche in età pediatrica con indicazioni sui principali segni da monitorare.
Perchè si parla di febbre da fieno per la rinite allergica che non dà febbre e non è provocata dal fieno? Ecco la risposta e come gestire al meg...
Crescere insieme significa evolversi, adattarsi e condividere ogni momento… dalla pappa ai compiti, dalle emozioni della nascita a quelle della v...
Cosa succede (e perchè si verifica) che un dente è più in basso rispetto a quelli vicino? Parliamo di infraocclusione dentale nei bambini scopre...