
Il cestino dei tesori del metodo Montessori: qualche idea per realizzarlo, cosa metterci dentro, e i benefici per lo sviluppo del bambino.
Quali sono i principi e i benefici dei giochi Montessori? Ecco alcune idee e proposte di giochi Montessori per neonati e bambini da 0 a 3 anni.
Il metodo fondato dalla pedagogista Maria Montessori è noto in tutto il mondo per le sue intuizioni e la portata innovativa nell’educazione dei bambini. Per la Montessori il bambino deve raggiungere obiettivi e traguardi in modo autonomo; il compito dell’adulto è quello di guidarlo e aiutarlo nell’acquisizione di questa autonomia, attraverso la predisposizione di un ambiente che abbia gli stimoli adatti.
Il genitore o l’educatore deve osservare il bambino e intervenire il meno possibile; non deve bruciare le tappe, ma aiutare il bambino a “fare da solo”, in modo discreto e mai invadente. Il bambino sceglierà in modo autonomo l’attività da svolgere tra quelle proposte. L’insegnante, dal canto suo, può accompagnarlo e guidarlo mostrandogli come funzionano le attività.
Un aspetto fondamentale del metodo Montessori è che il bambino riesca a svolgere da solo le attività e che si concentri su un’attività alla volta. Una volta finita, ha il compito di rimettere in ordine e potrà passare al gioco successivo.
Tra le principali attività montessoriane ci sono quelle della cura della persona e della casa: il bambino imparerà ad apparecchiare, sparecchiare, lavare i panni, cucinare; contemporaneamente potrà svolgere attività creative, manipolative, e sensoriali. I giochi Montessori sono pensati per essere realizzati con materiali naturali e durevoli, come il legno, per stimolare il bambino a scoprire l’ambiente circostante.
Il metodo ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo spontaneo e naturale del bambino, attraverso la sua responsabilizzazione, il riconoscimento e la correzione dell’errore, l’imitazione degli adulti nelle attività quotidiane di vita pratica.
Il cestino dei tesori del metodo Montessori: qualche idea per realizzarlo, cosa metterci dentro, e i benefici per lo sviluppo del bambino.
I giochi Montessori sono accessibili anche ai neonati. Sin dall’età di due mesi, infatti, il neonato riesce a distinguere gradualmente i colori e le loro sfumature.
Dalle 8 settimane è possibile proporgli la cosiddetta giostrina di Gobbi, formata da cinque palline di cotone colorate di uguali dimensioni, diverse solo nel tono del colore. Il neonato riuscirà a distinguere non soltanto colori diversi, ma anche le sfumature di uno stesso colore (quelle di un rosso cremisi e di uno magenta, per esempio). Osservando la giostrina il bambino riesce a percepire la profondità di campo.
Una seconda attività Montessori adatta ai neonati è la giostrina degli ottaedri, che si può proporre già dopo il primo mese (dalle 5-6 settimane). Questa attività aiuta il bambino a sviluppare il senso della vista (osservando i colori primari e le forme geometriche). È abbastanza semplice da costruire: è formata da tre forme geometriche tridimensionali realizzate con la carta. Gli ottaedri si possono realizzare con la carta brillante o con una carta più opaca; l’importante è farli coi colori primari: il rosso, il blu e il giallo.
Tra i giochi Montessori da proporre ai neonati, soprattutto d’estate, ci sono quelle con l’acqua. L’acqua, infatti, stimola e sviluppa molte delle potenzialità del bambino, incrementando la concentrazione, l’attenzione, lo sviluppo motorio e la motricità fine. Per i più piccoli si può realizzare una mini-piscina da posizionare in giardino, in terrazza o al parco. Il bambino può giocare liberamente con l’acqua, con paperelle e piccoli contenitori; può entrare e uscire quando vuole. In sostituzione della piscina, si possono inventare giochi con l’acqua durante l’attività quotidiana del bagnetto.
Un ultimo gioco da proporre è quelle delle bottiglie sensoriali; sono semplici da realizzare attraverso materiali da riciclo, e sono a costo zero. Hanno il vantaggio di stimolare i sensi dei bambini anche molto piccoli (dai 6 mesi); in particolare stimolano la vista e l’udito. Per un neonato di pochi mesi, le bottiglie sensoriali devono essere leggere, piccole, e senza liquidi al loro interno, in modo tale che il bambino possa giocare in autonomia e senza rischiare di farsi male o bagnarsi.
Il metodo Montessori è conosciuto in tutto il mondo per bambini in età scolare, pochi sanno che, in realtà, propone molte attività anche per i ...
Tra le proposte montessoriane per bambini da 1 a 3 anni ci sono i giochi con la sabbia.
Una di queste è la scatola sensoriale della sabbia. Va messa della sabbia in un contenitore, insieme a qualche conchiglia e a dei sassi abbastanza grandi (per evitare che i bambini li mettano in bocca). Nella scatola si possono inserire degli oggetti e si può creare un’insenatura che unisca la sabbia con l’acqua del mare (utilizzando della carta di colore azzurro). Il bambino potrà esplorare la sabbia, il mare e i tanti elementi che richiamano l’estate; potrà scegliere cosa prendere e manipolare (per esempio le conchiglie e i sassolini).
Le bottiglie sensoriali sono un’altra delle attività montessoriane. Tra queste, le bottiglie sonore sviluppano l’udito e si realizzano con dei semplici alimenti: pasta e pastina, lenticchie, riso bianco, oppure con della sabbia per ottenere un suono più ovattato. Per riprodurre il suono della pioggia si riempie la bottiglia con degli stuzzicadenti e un po’ di riso. Per i bambini tra 2 e 3 anni sono particolarmente adatte le bottiglie con dentro sabbia o riso in cui “nascondere” dei piccoli oggetti che il bambino troverà ruotando la bottiglia.
Lo sviluppo della motricità fine tra 1 e 3 anni è fondamentale per l’educazione montessoriana. L’abilità di usare la mano e controllarne il movimento favoriscono lo sviluppo neurologico del bambino. Il gioco dei travasi è una delle attività Montessori che più stimola questa capacità. Il bambino si diverte a utilizzare le mani per esplorare; quella che va da 1 a 3 anni è la fascia d’età perfetta per il gioco dei travasi.
Le varianti sono tante: dai 12 mesi si può proporre il travaso con la farina; dai 15 mesi quello del riso, dei legumi e di liquidi (come l’acqua); dai 24 mesi, il travaso con la spugna (strizzandola per travasare l’acqua accumulata) e con la siringa (vuota).
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