Alcuni bambini sono particolarmente svegli, sensibili, hanno interessi diversi, si pongono domande esistenziali e imparano presto rispetto ai loro coetanei. Sono i bambini plusdotati: ecco come i genitori possono capirlo e comportarsi per il loro bene.

Chi sono i bambini plusdotati?

I bambini plusdotati sono bambini ad alto potenziale cognitivo. A volte si parla di “eccellenze“, di “bambini gifted“, di bambini estremamente brillanti e intelligenti. in Italia corrispondono a circa il 5% dell’intera popolazione in età scolare (1 o 2 bambini in ogni classe).

I bambini plusdotati hanno un Qi uguale o maggiore di 130; si parla invece di Alto Potenziale Cognitivo se il quoziente intellettivo è uguale o maggiore di 120. Sono bambini che arrivano prima dei loro coetanei a raggiungere determinate tappe evolutive o abilità e conoscenze. Vediamo più in dettaglio quali sono le principali caratteristiche per riconoscerli.

Bambini plusdotati: le caratteristiche

I bambini plusdotati arrivano prima degli altri ad alcune acquisizioni. Ad esempio il linguaggio: imparano a parlare mediamente prima dei loro coetanei, formulando frasi complesse e corrette nella forma. Alcuni di loro imparano a leggere prima di frequentare la scuola primaria, solitamente intorno ai 3 anni e senza l’aiuto dei genitori.

Hanno doti come una grande memoria e imparano poesie e filastrocche senza difficoltà. I più piccoli imparano in fretta le favole e i racconti i genitori leggono loro la sera, magari ascoltati soltanto una volta. Inoltre, il loro vocabolario è più ricco di quello dei loro coetanei.

Hanno interessi per giochi e attività che sono tipici dei bambini più grandi di loro. Spesso sono perfezionisti. Allo stesso tempo sono molto sensibili e pongono agli adulti domande esistenziali profonde.

Dimostrano una spiccata curiosità per tutto ciò che li circonda, e sin dalla prima infanzia mostrano interesse per gli argomenti più disparati. Quando crescono, focalizzano le loro passioni su ambiti specifici.

Cosa fare e come comportarsi?

Non è facile per i genitori sapere cosa fare e come comportarsi per indirizzare nel modo migliore le capacità dei loro bambini. Spesso portano con sé il peso di una grande responsabilità, perché sono le figure che più possono incanalare le potenzialità dei figli. Come farlo nel modo migliore?

Partiamo col dire che non esiste una “ricetta” unica che vale per tutti i bambini. I bambini plusdotati, proprio come tutti gli altri, sono diversi tra loro, hanno ognuno degli specifici interessi e sensibilità differenti. Assecondare le naturali inclinazioni dei figli è sempre la soluzione migliore.

Bisogna stare attenti a diversificare gli stimoli, a non far diventare una passione l’unica attività del bambino; sia perché il bambino ha bisogno di attingere a stimoli diversi, sia perché il rischio è quello di caricarlo di una responsabilità troppo grande.

Inoltre, è importante evitare confronti con gli altri bambini. Una cosa da non fare, ad esempio, è chiamare questi bambini “geni” o lodarli continuamente. Hanno il diritto di vivere serenamente la loro infanzia, trovando la loro strada nelle proprie passioni ma senza ansie. Infine, è importante non scoraggiare le loro naturali curiosità.

Può capitare che i genitori non si sentano in grado di svolgere il proprio ruolo davanti a figli così intelligenti, che sentano di non soddisfare le loro aspettative; ma è importante ricordarsi che i bambini hanno semplicemente bisogno di ricevere l’amore dei loro genitori; sentirsi capiti e supportati in ogni circostanza.

Attività per bambini plusdotati

A volte la scuola e la didattica stanno inevitabilmente strette ai bambini plusdotati, che spesso si annoiano e trovano banali i compiti che vengono loro assegnati.

Nel 2015 la legge 107 ha preso in considerazione il “problema” delle eccellenze proponendo strumenti di flessibilità, volti a individuare i migliori percorsi per coinvolgere questi studenti e valorizzarne i talenti e le potenzialità. L’idea di fondo è quella di personalizzare la didattica secondo le specifiche esigenze, in un’ottica inclusiva. Ad esempio, esiste la possibilità di utilizzare metodologie laboratoriali, di modificare l’orario, lavorare su classi aperte e in base al livello dei gruppi.

Una strategia efficace è quella dell’arricchimento. Si tratta di un’estensione del programma che viene proposto con contenuti più approfonditi; gli insegnanti possono richiedere compiti sfidanti e più complessi rispetto a quelli assegnati al resto della classe.

In questo modo, gli studenti sono più stimolati e motivati a impegnarsi nello studio. L’accelerazione è un’altra strategia che prevede di far progredire il bambino nel programma di una certa disciplina in cui mostra di essere particolarmente competente.

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  • Bambino (1-6 anni)