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Cosa significa oggi essere una ragazza madre in Italia? Quali sono i numeri, le difficoltà e le agevolazioni previste.
Vediamo di quali sussidi possono usufruire le ragazze madri, e i consigli più utili per chi si trova in questa condizione.
Per “ragazza madre” ci si riferisce comunemente a una mamma molto giovane, spesso adolescente. Queste giovani donne decidono di portare avanti la gravidanza anche senza il proprio compagno e spesso soltanto con l’appoggio della famiglia (quando c’è).
Ultimamente, però, con questo termine si fa riferimento a una categoria più ampia: la famiglia composta esclusivamente da mamma (non necessariamente giovanissima) e figlio. I due fenomeni sono entrambi in aumento.
Spesso le ragazze madri non solo hanno avuto la delusione di vedere il compagno sparire dalla propria vita, o la famiglia voltare loro le spalle; ma devono soprattutto confrontarsi con problemi economici e difficoltà nella ricerca di un lavoro con cui rendersi autonome.
È significativo che le ragazze madri non rientrino in nessuna delle categorie protette (categorie che prevedono sostegni economici e agevolazioni per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro).
In Italia si stima che diventino mamme ogni anno tra le 8.000 e le 10.000 ragazze adolescenti (fino ai 19 anni d’età); le gravidanze entro i 19 anni ammontano all’1,28 per cento di tutti i parti. Di queste giovani donne la maggior parte sono straniere.
Secondo la SIGO (Società Italiana Ginecologia ed Ostetricia) il fenomeno è in crescita e non riguarda soltanto ragazze straniere o le fasce più deboli (che rimangono le categorie più esposte). Si stima che il 42,1% di queste donne è a rischio povertà o esclusione sociale (contro il 29.3% delle donne che convivono col proprio compagno); l’11,8% di loro vive n condizioni di povertà assoluta.
Si tratta rispettivamente di 300.000 donne nel primo caso e quasi 100.000 nel secondo. Questi numeri allarmanti si associano alla difficoltà di coniugare il lavoro (quando c’è) con la maternità e la crescita dei figli in assenza di un supporto economico dello Stato, di una famiglia alle spalle, del proprio compagno.
Proprio per far fronte a tutte queste problematiche, il nostro Stato garantisce aiuti e agevolazioni alle adolescenti che scelgono di portare avanti la gravidanza.
Tuttavia, in Italia le ragazze madri non sono una categoria protetta e non esiste una legislazione che regolamenti la loro condizione in ambito sociale e professionale.
Nei casi di particolare disagio economico, le giovani neo mamme godono del diritto all’inserimento in una casa famiglia e di ottenere agevolazioni per l’iscrizione all’asilo nido.
Esiste poi la possibilità di chiedere aiuti economici presso consultori o servizi sociali; le ragazze madri, inoltre, hanno diritto a chiedere il mantenimento al padre del bambino. Se questo si rifiutasse di pagare ci si può rivolgere a un giudice.
Una gravidanza in adolescenza è un impegno serio a cui spesso si arriva per sbaglio e in modo inconsapevole; spesso queste ragazze non sono pronte psicologicamente per affrontare la maternità. Nelle situazioni più fortunate possono contare sull’appoggio delle loro madri, che hanno il difficile compito di non sostituirsi alle figlie diventate mamme così presto.
Quelle che non hanno una casa di proprietà o un posto in cui stare hanno l’opportunità di rivolgersi a una una Casa Famiglia e chiedere di essere ospitate; qui potranno abitare ed essere seguite durante la gravidanza e nei mesi successivi al parto.
Le ragazze madri possono trovare un sostegno prezioso nei Centri di Aiuto alla Vita (CAV); ideate con lo scopo di aiutare le giovani neo mamme in difficoltà, queste strutture offrono assistenza psicologica e aiuto nella ricerca del lavoro.
Esistono infine associazioni che supportano e assistono le madri che si trovano in difficoltà sociali ed economiche (come Salvamamme, Salvabebè, La Casa della Mamma, Do&Ma).
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