
Le carezze della mamma hanno il potere di calmare il neonato e persino di alleviare il dolore. Insieme alle coccole è importante scegliere i prodo...
Quella della Tagesmutter, un'educatrice che accoglie un piccolo gruppo di bambini in casa propria, è un'alternativa agli asili nido che si sta diffondendo anche in Italia.
La Tagesmutter, che in italiano si traduce come asilo familiare, è una una donna solitamente mamma qualificata come educatrice, che accoglie in casa propria un gruppo di bambini per occuparsi di loro. Il termine significa in tedesco “mamma di giorno”, e nasce nel nord Europa, mentre in Italia ha iniziato a svilupparsi a Trento, diffondendosi soprattutto nel nord.
La tagesmutter accudisce un massimo di 5-6 bambini nel proprio domicilio, non ha orari e tariffe specifici, che vengono personalizzati in base alle necessità delle famiglie, e rappresenta una figura di riferimento per il bambino e per i genitori. Si occupa della cura dei bambini, fornisce i pasti, fa fare i riposini e gioca con loro. Inoltre si dedica anche alla formazione ed educazione, svolgendo lavori manuali e attività di gruppo come disegni e lavoretti.
Al momento del rientro a lavoro dopo il congedo di maternità, le mamme devono decidere a chi affidare i figli ancora piccoli. Per aggirare le difficoltà, esistono al giorno d’oggi diverse soluzioni: chi può li lascia a nonni o parenti, assume una baby sitter, oppure prova a lasciare il bimbo in un asilo nido. Le Tagesmutter hanno portato una soluzione che unisce professionalità, cura del bambino e un ambiente familiare e confortevole. La tagesmutter ha almeno 7 vantaggi per le mamme e i loro figli:
La Tagesmutter utilizza un metodo montessoriano di formazione dei bambini, prediligendo le attività manuali e lo sviluppo della creatività. Per garantire la sicurezza del lavoro, la Tagesmutter è accompagnata dalla cooperativa che l’ha assunta e che controlla la pulizia e il cibo. Una volta al mese circa una psicopedagogista monitora le attività psico-motorie.
La richiesta di Tagesmutter è in crescita, e vengono riconosciute dai Comuni come figure professionali. Pertanto esistono diverse associazioni ed enti che offrono seminari e corsi di formazione, come quelli forniti dall’Associazione Nazionale Enti Gestori. I corsi devono avere la durata di minimo 250 ore con l’obbligo di presenza dell’80% circa, seguiti da almeno 50 ore di tirocinio. Il costo per una formazione di questo tipo non è elevato e può variare dai 100 ai 500 euro.
La mamma che vuole aprire un nido famigliare deve avere anche dei determinati requisiti. Deve aver compiuto i 21 anni di età, aver conseguito la licenza media inferiore, e aver fatto presso il comune di residenza la dichiarazione di inizio attività. La sua casa deve rientrare nei parametri igenico-sanitari verificati dall’Asl. Inoltre deve garantire uno spazio di almeno 10 metri quadrati a bambino, uno spazio di accoglienza, una cucina e uno spazio di gioco a norma, uno spazio separato per far dormire i bambini, e un bagno munito di fasciatoio.
Ovviamente è necessario un investimento iniziale per comprare tutti gli elementi necessari per essere a norma. Oltre a giocattoli, alimenti e oggetti come lettini, sedie e tavolini appositi, devono apportare le modifiche e ristrutturazioni adatte per avere una casa che rispetti i parametri di igiene e sicurezza.
Le carezze della mamma hanno il potere di calmare il neonato e persino di alleviare il dolore. Insieme alle coccole è importante scegliere i prodo...
Articolo originale pubblicato il 26 settembre 2018