Come funziona l'anestesia spinale durante il parto: vantaggi e rischi

È la tecnica di anestesia d'elezione per il parto cesareo; scopriamo come funziona e quali sono i pro e i contro di questo tipo di procedura.

Tra le tecniche di partoanalgesia, quelle finalizzate alla riduzione del dolore del travaglio, rientra anche la cosiddetta anestesia spinale. Si tratta di una procedura di anestesia locale ampiamente utilizzata negli ospedali durante diversi interventi chirurgici che si avvalgono dei vantaggi di questo tipo di tecnica. Oltre a essere prevista durante interventi ortopedici, vascolari agli arti inferiori e urologici, è impiegata anche durante il parto cesareo, tanto da essere la procedura d’elezione sia per quelli programmati che per il cesareo d’emergenza.

Scopriamo meglio di cosa si tratta e come funziona, anche andando a differenziarla dall’anestesia epidurale e quella generale, individuando gli elementi per cui è la procedura d’elezione per i tagli cesarei e quali sono i vantaggi e i rischi nel suo utilizzo.

Cos’è l’anestesia spinale?

Nota anche come il nome di anestesia subaracnoidea, l’anestesia spinale è, come evidenziato in questo studio, una tecnica di anestesia neuroassiale in quanto è legata al posizionamento di un anestetico locale all’interno, o intorno, del sistema nervoso centrale (SNC). Questo è composto dal cervello e del midollo spinale e rappresentano le componenti più importanti di tutto il sistema nervoso umano.

Il midollo spinale è collocato nella colonna vertebrale, la struttura composta dalle vertebre ciascuna delle quali dotata di un foro che, insieme a tutti gli altri fori presenti sulle vertebre, crea il canale spinale all’interno del quale è presente il midollo.

Si parla di anestesia subaracnoidea in quanto l’iniezione del farmaco viene effettuata proprio nello spazio subaracnoideo, ovvero quello compreso tra le due membrane che formano le meningi, all’interno del quale vi è il liquor, il liquido cerebrospinale.

Agendo su questa parte del sistema nervoso centrale si riesce a bloccare l’invio degli impulsi dolorosi che provengono dai nervi periferici in modo da permettere l’intervento chirurgico senza dolore per il paziente.

L’anestesia spinale durante il parto

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Fonte: iStock

Per quel che riguarda la partoanelgesia, è doveroso precisare che l’anestesia spinale non è uguale all’epidurale. Quest’ultima, infatti, viene eseguita in una sede differente (spazio epidurale) e ha un rilascio graduale che avviene tramite il posizionamento di un catetere che consente all’anestesista di regolare la quantità di farmaco da rilasciare nell’organismo. L’epidurale è la tecnica di elezione per l’anestesia nel parto naturale anche perché questa tecnica elimina solamente il dolore, mentre nell’anestesia spinale il farmaco provoca la perdita del controllo muscolare delle gambe.

L’anestesia spinale viene effettuata tramite un’unica iniezione e ha un effetto che va da circa 1 a 4 ore. A differenza dell’epidurale, come detto, ha un effetto inibitorio anche del controllo muscolare degli arti inferiori. Per questo motivo è utilizzata durante il parto cesareo e non in quello naturale in modo che, in quest’ultimo caso, la partoriente abbia il controllo delle contrazioni e possa contribuire attivamente al parto.

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Entrambe le forme di anestesia differiscono dall’anestesia totale in quanto si tratta di tecniche locali più sicure che inibiscono solamente la zona nella quale viene effettuata l’iniezione, lasciando sveglia e attiva la restante parte del corpo (indicativamente dall’ombelico in su). L’anestesia spinale viene eseguita esclusivamente nella zona lombare per evitare danni al midollo e per impedire che i farmaci agiscano nelle regioni toraciche superiori e in quelle cervicali.

Prima dell’esecuzione dell’anestesia spinale vengono eseguiti analisi e controlli per valutare il rapporto tra rischi e benefici e stabilire l’opportunità e la convenienza di ricorrere a questo tipo di tecnica. L’iniezione vera e propria avviene con la donna in posizione seduta o sdraiata su un fianco in modo da consentire un percorso rettilineo nell’inserimento dell’ago tra le vertebre spinali. L’introduzione dell’ago e l’iniezione del farmaco non è dolorosa, ma può provocare un leggero fastidio.

I vantaggi dell’anestesia spinale

La spinale è un tipo di anestesia semplice da eseguire per il personale medico e ha un’azione rapida con un basso rischio di fallimento. A differenza dell’anestesia totale, non necessita dell’intubazione e assicura un recupero rapido nel giro di poche ore, non coinvolgendo organi vitali e permettendo alla partoriente di essere consapevole e sveglia al momento della nascita del bambino.

Questo favorisce il contatto madre-figlio, permettendo di anticipare l’inizio dell’attaccamento al seno.

Rischi e controindicazioni

Nonostante sia una pratica sicura e ormai validata l’anestesia spinale ha diversi rischi. Il sito MedilinePlus segnala come possa essere associata alla formazione di un ematoma intorno al luogo dell’iniezione, alla riduzione della pressione sanguigna, a difficoltà a urinare e all’insorgenza di infezioni alla colonna vertebrale (come la meningite), danni ai nervi e, più raramente, convulsioni.

Vanno considerate le possibili complicazioni come la nausea, la perdita dell’udito a bassa frequenza e la sindrome neurologia transitoria. Le controindicazioni sono legate a grave disidratazione, malattie neurologiche (come la sclerosi multipla) e coagulopatia o trombocitopenia.

Anche il mal di testa, più propriamente, è un fenomeno associato all’anestesia. Di per sé è un disturbo comune dopo il parto ma che ha un rischio maggiore a seguito di un’anestesia, sia essa spinale o epidurale.

Articolo originale pubblicato il 22 febbraio 2023

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