Telecamere di sorveglianza negli asili, primo via libera
Approvata dal Senato passa ora alla Camera la proposta che consente alle scuole dell'infanzia di dotarsi di sistemi interni di videosorveglianza.

Approvata dal Senato passa ora alla Camera la proposta che consente alle scuole dell'infanzia di dotarsi di sistemi interni di videosorveglianza.
La proposta diventa legge: si potranno installare telecamere di sorveglianza negli asili e nelle case di cura per gli anziani e i disabili. All’interno del decreto Sblocca cantieri è stato infatti approvato un emendamento proposto dalla Lega per promuovere l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture considerate “a rischio”, come asili nido, scuole dell’infanzia e case di riposo.
La proposta bipartisan è stata votata dal Senato e ora passerà alla Camera, e vale 5 milioni quest’anno e 15 milioni dal 2020 al 2024. Somme destinate ai Comuni per adeguare le scuole dell’infanzia alle nuove norme di sicurezza. I sistemi di videosorveglianza potranno essere installate in tutte le scuole pubbliche e private dell’infanzia. Nel testo della proposta si legge:
Gli asili nido comunali e privati e le scuole dell’infanzia statali, comunali e paritarie possono dotarsi di un sistema di videosorveglianza costituito da telecamere a circuito chiuso con immagini criptate, al fine di garantire una maggiore tutela dei minori ospitati nelle medesime strutture. Le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza di cui al comma 1 possono essere visionate esclusivamente dalle Forze di polizia soltanto a seguito di denuncia di reato presentata alla competente autorità.
Un provvedimento che segue l’iniziativa di regioni come la Lombardia, che negli scorsi mesi ha dato il via libera all’installazione di sistemi di sorveglianza a circuito chiuso negli asili.
Proposte di cui si discute da anni, e che di cui si torna a parlare in risposta agli episodi di maltrattamenti che vedono coinvolti i bambini, anche nei luoghi ritenuti più sicuri.
Rimane esclusa però categoricamente la possibilità per i genitori di “controllare” a distanza e in tempo reale i propri figli. I video saranno infatti ad esclusiva disponibilità dell’autorità giudiziaria:
Le telecamere non devono essere fornite di dispositivi di comunicazione con risorse esterne. Il flusso dei dati cifrati in uscita è trasmesso mediante un cavo ethernet o un sistema wi-fi criptato a un server interno non configurato per la connessione alla rete internet.
Articolo originale pubblicato il 28 maggio 2019
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