Durante la gravidanza le future mamme, specialmente se si tratta dell’attesa del loro primo figlio, si chiedono spesso quali attività possono essere pericolose per la salute del feto. Molte cose che si facevano prima appaiono come potenziali pericoli, ma non sempre è così. Il giardinaggio, ad esempio, è una delle pratiche che con i giusti accorgimenti si può fare.

In linea di massima, tutti gli esperti concordano nel dire che finché una donna incinta si sente a suo agio nel mettersi in ginocchio, estirpare erbacce, scavare piccole buche e innaffiare i fiori, può assolutamente continuare a fare giardinaggio durante i mesi della gravidanza. Anzi, questo può essere un ottimo modo per mantenere il corpo in movimento.

Puoi fare giardinaggio tutto il giorno, se sei pronta”, assicura la ginecologa Anna Cabeca, che sottolinea però l’importanza di indossare sempre dei guanti e lavarsi le mani frequentemente. “Il suolo può contenere parassiti come la salmonella o la listeria”, spiega, facendo notare che questa attività per una persona incinta ha lo stesso rischio di mangiare alcuni cibi e quindi di contrarre malattie.

Una di queste potrebbe essere la toxoplasmosi: un’infezione causata da un parassita comune, particolarmente pericoloso per le donne in gravidanza. Il rischio maggiore deriva dal mangiare carne o crostacei poco cotti, ma il parassita può anche essere ingerito accidentalmente se entri in contatto con le feci del gatto, o con della terra contaminata.

“Non c’è dubbio che il giardinaggio aumenti il rischio di esposizione alla toxoplasmosi”, afferma Cabeca. “Detto questo, se è ‘la tua passione’, allora puoi farlo. Ti consiglio di indossare guanti, indossare una maschera e assicurati di lavarti accuratamente le mani, prima di toccarti il viso, la bocca o gli occhi”. Inoltre, durante questa attività andrebbero evitati alcuni pesticidi, che potrebbero aumentare le possibilità di avere un aborto spontaneo, o difetti alla nascita, ma è anche sconsigliato toccare erbe e piante che non si conoscono per evitare di incorrere in reazione allergiche.

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