
La storia di una ragazza di 29 anni che ha deciso di donare i propri ovociti per aiutare le donne che non possono avere figli a coronare il loro so...
È accaduto al Sant’Orsola di Bologna e si tratta della prima volta al mondo con una fertilità conservata così a lungo. La storia di Giovanna Barilaro e i commenti della professoressa Eleonora Porcu.
Si chiama Giovanna Barilaro la donna che è rimasta incinta di due gemelli a 41 anni. A renderlo un caso unico al mondo è il fatto che, per la prima volta, per una gravidanza sono stati utilizzati degli ovociti, donati da un’altra donna, conservati (congelati) per 14 anni. È la prima volta al mondo che si documenta la fertilità di ovociti crio-conservati e vitrificati così a lungo, ha spiegato lʼIrccs Policlinico SantʼOrsola di Bologna, teatro della vicenda.
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La futura mamma aveva inoltre vinto una battaglia contro un tumore al seno. “Riuscire a far generare la vita a chi la stava quasi per perdere è una soddisfazione per un medico che non ha paragoni né confini“, ha dichiarato Eleonora Porcu, direttrice della struttura “Infertilità e procreazione medicalmente assistita” presso l’azienda ospedaliera emiliana.
La dottoressa ha quindi spiegato:
È un caso particolare che per noi è sinonimo di progresso, successo e speranza. Per la prima volta dimostriamo che gli ovociti vitrificati e crio-conservati hanno un elevato potenziale riproduttivo. Questo denota il successo della procedura che utilizza azoto liquido a una temperatura di -196 gradi: li mantiene intatti e fertili al lungo.
Un risultato che può aiutare chi sta affrontando una malattia – come nel caso di Giovanna Barilaro:
Significa, più di tutto, che le pazienti oncologiche che stanno affrontando cure difficili e spesso molto lunghe, possono contare su una banca di ovociti forti e tenaci e su un protocollo efficace. Hanno speranza di rimanere incinta al termine delle cure, a prescindere dall’età.
Per il Policlinico è un caso “rassicurante” e “incoraggiante” sia in caso di onco-fertilità, sia per quanto riguarda tutte le altre donne intenzionate a intraprendere un percorso di fecondazione assistita. “Grazie a questa scelta solidale e a questi importanti risultati sarà possibile includere e supportare molte più donne in questo percorso con alte probabilità di successo e quindi di nuove gravidanze“, ha concluso continua l’azienda ospedaliera.
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