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Crescere bambini autonomi, rispettosi e responsabili è l'obiettivo che accomuna tutti i genitori ma come fare a riconoscere le necessità dei bambini ed evitare i capricci? Ecco le 4 cose da fare.
Esistono davvero i capricci dei bambini? Pianti, grida, attacchi di ira e nervosismo sono in realtà espressione di disagio o di necessità (spesso non comprese). Molti esperti in psicologia infantile affermano che la maggior parte dei genitori durante la crescita dei propri bimbi commettono degli errori, seppur minimi, nell’educazione. Questi “errori” possono contribuire a far crescere i bambini con la sensazione che qualcosa, anzi, qualsiasi cosa sia loro dovuto.
È importante delineare comportamenti e richieste nel bambino che, con il trascorrere del tempo, possono inficiare l’idea iniziale di educazione che i genitori avevano in mente. Per recuperare e ritornare sulla giusta strada, 4 cose che i genitori devono fare.
Uno dei comportamenti tipici dei bambini è il pretendere, quasi come fosse un diritto inviolabile, qualcosa subito. La richiesta, o più di una, arriva con tono perentorio ai genitori che spesso, per la “quiete” familiare concedono ai propri figli ciò che hanno richiesto.
Ma la situazione a volte rischia di non terminare perché il bimbo, appena esaudita la sua richiesta, è già pronto con altre richieste (sia che si tratti di giocattoli, sia guardare l’ennesimo cartone in televisione non è importante).
Si innesca un circolo vizioso che non ha mai fine e quando ormai è tardi, il “NO” del genitore diventa una tragedia, un negare un diritto che il bimbo ritiene inviolabile. Alla base di questi capricci risiedono alcuni errori che i genitori hanno commesso lungo la strada. Scopriamo come poter modificare la rotta e ritornare sulla giusta via.
Come spiega la Dott.ssa Aliza Pressman, co-fondatrice del Mount Sinai Parenting Center e conduttrice del podcast Raising Good Humans:
Quando si tratta di tenere sotto controllo i diritti dell’infanzia, è importante che i genitori dei bambini più piccoli siano realistici. I bambini di età inferiore ai 4 anni non hanno sviluppato la cosiddetta “teoria della mente” o il meccanismo cognitivo che ci consente di attribuire determinate convinzioni e sentimenti a noi stessi e agli altri.
Quindi è perfettamente giusto per loro essere coinvolti nei propri sentimenti e nella propria prospettiva, ed è piuttosto improbabile che, per esempio, smetteranno di lamentarsi di non poter guardare un altro episodio del loro cartone animato preferito perché capiscono in un senso più ampio di quanto siano fortunati nelle loro vite.
Questo non toglie, però, che quando i bambini oltrepassano l’età prescolare, i genitori siano in grado di insegnare loro che non sempre otterranno ciò che vogliono, facendo capire che la sensazione del non ottenere ciò che si vuole può portare, inevitabilmente, a sensazioni spiacevoli e accettarle.
Spiegare al bambino che non tutto si può avere è una prova molto dura per il genitore inizialmente ma una parte fondamentale della naturale crescita.
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Altro errore molto comune che i genitori commettono con i propri figli è quello di non dare sufficienti responsabilità domestiche. Delegare dei compiti ben precisi è un modo efficiente per far crescere un bimbo sano e responsabile.
La Dott.ssa Pressman in merito ha suggerito:
I genitori potrebbero invitare il bimbo a portare il loro piatto in cucina, a pulire il tavolo. Avere faccende adeguate all’età non è gravoso, anzi, mostra che sei un membro disponibile della famiglia e anche se si lamentano, il genitore deve andare avanti.
Una ricerca di mercato avviata da Braun Research, mediante un sondaggio sull’aiuto dei bambini in casa ha stimato che il numero di bambini che fanno regolarmente le faccende domestiche è in calo: l’80% dei genitori non richiede l’aiuto dei propri figli in casa e solo il 30% , invece, ha “costretto” i bambini ad aiutare nelle faccende domestiche.
Inoltre, uno studio ha evidenziato che i bambini che da piccoli (3/4 anni) avevano preso parte ai compiti domestici, in età adulta hanno sviluppato un maggiore senso di autosufficienza e responsabilità. La ricerca ha confermato anche che promuovere un senso di competenza attraverso alcune responsabilità fondamentali in casa può aiutare a rafforzare il senso di fiducia dei bambini. Sensazione, questa, che li accompagnerà nel corso della loro vita.
Quando il genitore è confuso su come comportarsi e poco attento nello stabilire i confini della propria genitorialità trasmette al figlio quel potere di “imporsi” e avanzare pretese e diritti. Questa incoerenza da parte dei genitori deve essere fermata per il bene del bambino e per essere arrestata bisogna riconoscere i propri limiti. Per riuscire nell’intento, i genitori dovranno stabilire:
Le risposte a tali parametri aiuteranno i genitori nell’impostare una routine educativa quotidiana partendo dalle piccole cose in modo da indirizzare il bimbo verso un nuovo e giusto comportamento.
La Dott.ssa Pressman ha detto:
Il rigore dei genitori può davvero aiutare a tenere sotto controllo il senso di privilegio dei bambini, ma puoi essere compassionevole e severo allo stesso tempo. Il bambino potrebbe arrabbiarsi e questo è previsto! Il lavoro del genitore quando stabilisce dei limiti e si attiene a essi aiuta il figlio ad affrontare i sentimenti di tristezza, frustrazione o rabbia che potrebbero sorgere in modo che possano farlo, poi, per tutta la vita.
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Una prima osservazione che i bimbi fanno è guardare come i propri genitori si comportano con le altre persone. Quindi, ciò che dovranno domandarsi mamma e papà sarà: Sono orgoglioso di come mi sto comportando in questo momento?
Sbagliare è normale e capiterà molte volte nel corso della vita, specialmente quando si sta crescendo un bambino. D’altronde i genitori (tutti) non sono dei robot ma persone con sentimenti ed emozioni, rabbia e momenti di gioia. Nessuno ha il libretto delle istruzioni, non per nulla “fare il genitore” è ritenuto il lavoro più duro del mondo.
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