
Le 5 infezioni pericolose per la gravidanza
Contrarre alcune infezioni durante la gravidanza può essere pericoloso: il medico ginecologo spiega quali sono le più comuni e come prevenirle.
L’influenza contratta in gravidanza è pericolosa? È possibile curarla? Queste sono alcune tra le domande più comuni tra le neomamme che, con l’arrivo della stagione fredda, si trovano alle prese con febbre, tosse e raffreddore.
Le donne in gravidanza sono tra le categorie più a rischio di contrarre il virus a causa del naturale calo delle difese immunitarie caratteristico di questa condizione fisiologica. In una gravidanza senza complicanze, il virus dell’influenza di solito non rappresenta un rischio per il feto, ma non bisogna comunque sottovalutarne i sintomi.
Il Ministero della Salute, così come gli altri organi istituzionali internazionali, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità , consigliano la vaccinazione a tutte le donne che, all’inizio della stagione influenzale (tra novembre e dicembre) si trovano nel 2° o 3° trimestre di gestazione e rassicurano sul fatto che il vaccino, costituito da virus morti, non comporta alcun rischio per il feto, in nessuna fase della gravidanza. Questo, anche per evitare le complicanze, più frequenti nelle donne in attesa. La febbre è senza dubbio tra i sintomi da non trascurare. Un forte rialzo della temperatura (superiore a 38°-38,2°), sebbene non determini nella mamma in attesa dei rischi maggiori rispetto alle donne non incinte, può costituire un problema per il feto. La febbre alta, infatti, attiva le naturali difese immunitarie dell’organismo e può comportare la comparsa di contrazioni dell’utero e di conseguenza determinare a loro volta un parto prematuro.
Se il virus dell’influenza ha origine batterica, la salute del feto non è minacciata, in quanto la placenta funge da protezione. Il rischio di trasmissione si presenta solo se la placenta è lesionata. Per evitare problemi più seri, la cosa migliore è avvertire il proprio medico curante, che una volta accertati i sintomi, potrà consigliare la cura più adatta.
Per ridurre i sintomi dell’influenza generalmente il medico prescrive farmaci tollerati in gravidanza. Di solito vengono somministrati farmaci a base di paracetamolo, una molecola che costituisce il principio attivo di numerosi farmaci antinfluenzali e che sembra non presentare controindicazioni sia per la salute della mamma che per quella del bambino. Tuttavia è bene non abbassare troppo la guardia, per evitare qualunque rischio. Infatti, l’ideale sarebbe non assumere medicinali, soprattutto tra il 1° e il 3° trimestre di gestazione. Ecco, perché i vaccini antinfluenzali sono l’arma migliore per combattere i malanni di stagione, in grado di attivare la risposta immunitaria, ma senza provocare effetti indesiderati per l’organismo.
La vaccinazione antinfluenzale non rappresenta un problema neanche per le donne che allattano dal momento che l’allattamento non interferisce sfavorevolmente sulla risposta immunitaria.
Secondo uno studio statunitense pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine, vaccinarsi contro l’influenza durante la gravidanza non solo è efficace per la futura mamma, ma costituisce una protezione dal virus anche per il bambino.
Dai dati emersi sembra infatti che il vaccino riduca del 63% i casi di influenza tra i neonati; è stata riscontrata anche una diminuzione del 36% delle patologie respiratorie, quelle più gravi, a carico delle mamme e dei bambini.
In realtà la questione che attiene alla sicurezza del vaccino in gravidanza non è del tutto risolta, anche se le ricerche portate avanti finora riportano tutte l’assenza di effetti negativi sul feto. In ogni caso è bene che la decisione di sottoporsi al vaccino abbia il parere favorevole del proprio medico curante.
Articolo originale pubblicato il 2 febbraio 2015
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