Anonimo

chiede:

Salve, ho letto un articolo nel vostro sito e cito queste parole del
dottore “Gentile signorina, vorrei in primo luogo ricordare che esistono
oggi sofisticati test d’indagine per valutare il rischio tromboembolico
associato ad eventuali fattori ereditari, in base ai quali si possono
ragionevolmente escludere problemi derivanti dall’utilizzo di
preparazioni
estroprogestiniche a scopo contraccettivo, che restano il primo presidio
per sicurezza ed efficacia, soprattutto nelle donne giovani come lei.”
Vorrei gentilmente sapere quali sono questi test, perchè io sono una
ragazza di 20 anni con una mutazione genetica alla protrombina e mi è
stata
tolta la pillola purtroppo ora non riesco più a vivere serenamente la
mia
sessualità, per questo vorrei riprenderla senza correre però troppi rischi. Che esami posso fare???? Grazie mille

Gentile Daniela,
la mutazione (G20210A) del gene della protrombina è un disordine ereditario
che provoca, anche se non sempre, una iperprotrombinemia con un rischio di
trombosi sia venosa che arteriosa classificato come moderato (negli
eterozigoti è 2,8 volte maggiore che nella popolazione non affetta): è una
condizione abbastanza frequente, ma per fortuna a bassa espressività
clinica, quindi non richiede terapia alcuna, bensì solo misure di semplice
profilassi: tra queste rientra la possibile esclusione d’uso dei
contraccettivi estroprogestinici, che vengono considerati fattore aggravante
il rischio trombotico. Per “par condicio” bisogna pure ricordare che la
gravidanza stessa, con la sua produzione ormonale massiccia, espone al
medesimo problema. Una soluzione può essere l’uso di pillole
anticoncezionali solo progestiniche, anche se controllano meno bene le
perdite ematiche. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

Fai la tua domanda Tutte le domande
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Specializzazione

  • Ginecologo