
I genitori sembrano non riconoscerli più, tanto diventano irrequieti; eppure i cosiddetti "terrible two" sono una fase preziosa nella crescita del...
Conosciuti come Temper Tantrum, sono i capricci uniti agli scatti d'ira senza controllo, che provano anche i bambini. Vediamo come aiutarli a gestirli.
Vediamo come aiutare i bambini durante questi momenti, per gestirli al meglio.
I Temper Tantrum sono scatti d’ira incontrollata, spesso derivanti da frustrazione. Al genitore possono apparire come capricci inappagabili. Non è raro che i bambini, soprattutto tra i 2 e i 4 anni, manifestino questo tipo di reazioni emotive violente.
In questi momenti urlano, sono insofferenti, piangono, si agitano, lanciano oggetti, diventano rossi in viso per la rabbia e battono i piedi, si rotolano a terra. Alcuni di questi comportamenti possono diventare anche pericolosi: a volte trattengono il fiato per qualche secondo prima di ricominciare a respirare normalmente.
I temper tantrum più comuni avvengono durante l’infanzia, dalla fine del primo anno di età e arrivano di rado a dopo i 5 anni. Quando perdurano dopo i 5 anni solitamente persistono per tutta l’infanzia. Gli accessi d’ira hanno cause ben precise che possono aiutare a gestire i momenti problematici.
I genitori sembrano non riconoscerli più, tanto diventano irrequieti; eppure i cosiddetti "terrible two" sono una fase preziosa nella crescita del...
Le cause principali degli scatti d’ira incontrollati sono la frustrazione (per diversi motivi), la stanchezza e la fame. Anche il bisogno di attenzioni insoddisfatto e del consenso dei propri genitori possono provocare i temper tantrum.
I genitori molto spesso si incolpano per non assecondare i figli, si sentono genitori inadeguati. In realtà i capricci e le reazioni emotive violente possono dipendere da una serie complessa di fattori diversi; per esempio la personalità del bambino, alcune situazioni stressanti e anche lo sviluppo comportamentale del bambino.
A partire da 1 anno e mezzo fino ai 3 anni di età, i bambini imparano a “dire di no”, a esprimere le loro emozioni, i loro pensieri proprio perché imparano che sono esseri unici e a se stanti, diversi dai loro genitori. A volte reagiscono così violentemente anche per provare a manifestare la loro contrarietà, a qualcosa o qualche avvenimento.
Nella maggior parte dei casi i temper tantrum si risolvono e scompaiono da soli: dopo un po’ di tempo i bambini si tranquillizzano e tornano dai loro genitori già riappacificati. Tuttavia, è importante sapere come affrontare gli scatti di rabbia incontrollata e aiutare il bambino a gestirli al meglio. In questo modo, lo si aiuta a crescere e maturare. Ma allora quando bisogna preoccuparsi?
Un campanello d’allarme è costituito da accessi d’ira che non si risolvono da soli e non sono una fase temporanea ma persistono nel tempo. Per prima cosa è importante indagare le cause. Se un episodio dura più di un quarto d’ora oppure se i temper tantrum avvengono più di una volta nella giornata, allora, probabilmente, siamo di fronte a un problema che non è temporaneo (come la fame, la stanchezza o un desiderio insoddisfatto), ma più profondo, mentale, fisico o sociale.
Anche se gli scatti d’ira si risolvono spesso da soli, è importante, per i genitori, sapere come gestirli nell’immediato. Sicuramente non bisogna assecondare i capricci dei bambini nel tentativo di fermare il loro comportamento. Così facendo, infatti, i bambini alzeranno l’asticella delle proprie richieste e la soluzione del problema sarebbe solo a breve termine.
Un’altra strategia è ignorare i comportamenti violenti che il bambino manifesta, fino a farli esaurire spontaneamente. Molti bambini, infatti, riescono a calmarsi dopo qualche tempo da soli; altri, però, hanno più difficoltà a risolvere la reazione emotiva violenta. In questi casi si può provare a distrarre il bambino, per farlo concentrare su qualcos’altro.
La strategia della distrazione è piuttosto efficace. I genitori devono provare a coinvolgere i figli in un’attività diversa, magari da fare insieme. Se la distrazione non funziona, allora occorre togliere il bambino da una certa situazione o circostanza (rimozione della situazione), anche fisicamente, mettendolo in un altro contesto.
Se il bambino è abbastanza grande da capire, si può provare a metterlo davanti a una scelta, che dovrà fare da solo. Per esempio, se lo scatto d’ira è scaturito dalla richiesta di un giocattolo, gli si può chiedere di scegliere tra due giochi quale preferisce. Inoltre, si può provare a mantenere un contatto fisico con lui, che sia rassicurante e volto a mantenere la calma.
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