Sono sempre di più i genitori che, per i propri figli, privilegiano l’educazione all’aperto, spesso nota come outdoor education. Vediamo quali sono i tanti benefici di questo approccio educativo e alcuni esempi di attività per i bambini da 0 a 3 anni.

Outdoor education: cos’è?

L’Outdoor Education è una pratica educativa che punta allo sviluppo del bambino, sin dalla nascita, negli ambienti naturali, pensati come luoghi di educazione e formazione. Gli spazi all’aperto vengono il più possibile sfruttati e ripensati per adattarsi alle attività dei bambini. Sappiamo bene che tutto per loro diventa un’avventura entusiasmante: in mezzo alla natura giocano, si divertono ed esplorano l’ambiente; vanno in cerca di cose da scoprire e sviluppano l’osservazione.

L’approccio pedagogico dell’Outdoor Education punta infatti a sviluppare la motricità e le esperienze sensoriali, a potenziare le competenze relazionali e le abilità sociali, quelle creative-espressive, a educare i bambini al rispetto dell’ambiente. Passare quanto più tempo possibile all’aria aperta è fondamentale, soprattutto per i più piccoli, ed è una pratica da incoraggiare. I bambini, da parte loro, amano il contatto diretto con la natura.

L’outdoor education è fondamentale perché i bambini crescano in modo sano e diventino autonomi e responsabili; questo è evidente soprattutto in un’epoca in cui i bambini passando la maggior parte del tempo in casa e non hanno occasione di vivere realmente la natura e gli spazi aperti.

Negli ultimi anni, però, l’interesse e l’impegno per far avvicinare bambini e natura sono cresciuti. Questo è sicuramente dovuto anche ai molteplici benefici e vantaggi che l’outdoor education può offrire.

Vantaggi e benefici dell’outdoor education

L’educazione all’aperto è un toccasana per lo sviluppo della motricità. I bambini da 0 a 3 anni, infatti, imparano attraverso le esperienze senso-motorie. Piuttosto che stare seduti per tanto tempo, con l’outdoor education i bambini imparano a sfruttare i 5 sensi. Grazie al tatto riconoscono i diversi materiali (le foglie degli alberi, un prato, una corteccia); l’olfatto permette loro di annusare i fiori; con la vista osservano ciò che hanno intorno.

Un altro vantaggio che l’outdoor education regala è quello di scandire il tempo lentamente, seguendo i ritmi della natura; in fondo, sono anche più simili ai ritmi lenti dei bambini. A volte il benessere del bambino si raggiunge semplicemente rallentando, cercando di andare incontro ai bisogni tipici dell’infanzia. Una scansione del tempo che passa esclusivamente per i luoghi chiusi fa perdere ai piccoli quella bellezza che la loro età riesce a cogliere.

Infine, l’educazione all’aperto sviluppa abilità sociali, come la collaborazione tra pari, e l’autonomia. All’aperto i bambini scelgono da soli dove giocare, esplorano posti diversi; si possono ritrovare davanti all’imprevisto e all’imprevedibile (anche al timore che uno spazio aperto può suscitare). L’outdoor education favorisce la collaborazione proprio perché i piccoli si rendono conto che hanno bisogno degli altri.

Esempi di attività

Nell’educazione all’aperto le giornate sono scandite da una routine. Le attività più importanti, soprattutto per la fascia 0-3 anni, sono quelle motorie e manipolative; si possono introdurre anche attività creative e di socializzazione. Per prima cosa, bisogna abituare il bambino a uscire regolarmente; questo lo renderà più sicuro e gli darà familiarità con gli spazi aperti, soprattutto se si vive in città.

Ma cosa si può fare concretamente? Saper sfruttare le possibilità che gli elementi naturali offrono è fondamentale. Si possono creare dei colori: basta mettere alcuni petali di fiore in un recipiente con dell’acqua calda; si può imparare a contare, utilizzando dei sassi o rametti; giocare a indovinare le sfumature dei colori attraverso gli elementi naturali: la terra, gli alberi, il cielo, il mare. Si può realizzare il proprio spazio sicuro: una casa sull’albero su cui andrete coi bambini a leggere favole e racconti.

L’educatore deve sapersi mettere nei panni di un esploratore, per andare insieme ai bambini a scoprire il mondo. Punterà a favorire l’osservazione della natura. Per esempio, mostrerà ai bambini delle foglie o degli insetti attraverso una lente di ingrandimento; o farà vedere loro gli uccelli con un binocolo. Potrà incoraggiare a raccogliere dei sassolini per collezionarli.

Per sviluppare la creatività, si possono raccogliere degli elementi naturali (un pezzo di tronco o di corteccia, qualche filo d’erba), e farli aderire su un foglio; basterà usare un pastello a cera per evidenziarne la forma.

Outdoor education: formazione e progetti

Esistono molte pratiche di servizi all’aperto in Italia. Queste esperienze mostrano come l’outdoor education e altre esperienze come l’asilo nel bosco catturino l’interesse, l’attenzione e la partecipazione attiva delle famiglie. Per fare qualche esempio concreto di outdoor education, il progetto “La scuola va in giardino” coinvolge tutti gli attori del nido e della materna (educatrici, insegnanti e genitori).

Questo team mette al centro la vicinanza alla natura, le cui potenzialità vengono sfruttate per educare i bambini fin dai primi mesi di vita. Il progetto nasce con l’idea di progettare lo spazio esterno della fascia d’età 0-6 guardando alle teorie dell’Outdoor education, pensando al giardino come a uno spazio di apprendimento e di educazione, oltre che di gioco.

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Categorie

  • Bambino (1-6 anni)